
È di questi giorni la notizia del sensibile calo di vaccinazioni sanitarie ai minori che da anni sono ritenute obbligatorie. Mi sembra che tra i comportamenti che i genitori sanno mettere in atto, con stupefacente abilità, ogni qualvolta in ballo ci sono delicate questioni come la salute dei figli, questo sia alquanto criticabile. È inalienabile dell’istituzione familiare scegliere come e quale tipo d’intervento impartire alla prole.
Ma è pur vero che il rischio del paradosso si nasconde sempre dietro l’angolo quando si eccede nell’interesse e nell’attenzione. L’ignoranza, per cominciare: le modalità di reperimento delle notizie esulano spesso dagli stessi specialisti, come se la verità recuperata da internet fosse più affidabile del medico a cui ci rivolgiamo quotidianamente per lo sciroppo contro il raffreddore.
L’altra faccia dell’assurdità è la negligenza. Penso alle Ong, alle missioni, ai volontari che ogni giorno combattono da ogni parte del Sud del mondo per soccorrere bambini malati o semplicemente malnutriti per strapparli alla morte: a salvarli basterebbe un numero irrisorio di antibiotici che a noi capita invece di lasciare scadere nella cassetta di primo soccorso.
Succede involontariamente, certo… ma è così che, risucchiati nell’ineludibile ed impietoso circolo del paradosso, si sta zitti di fronte alla disparità dei servizi tra chi paga e chi no, dei ritardi nell’erogazione delle cure ai casi immediati, della scarsa sensibilità di fronte a problemi considerati facilmente risolvibili…