Iniziamo con Emmaus questa nuova avventura online! Un impegno di comunicazione e di informazione che, se da un lato ci preoccupa per la responsabilità della testimonianza della carità che cercheremo di comunicare tra le righe di questa rubrica, dall’altro ci offre la possibilità di dare voce alle tante esperienze presenti tra le nostre parrocchie, sul territorio diocesano, come in altre diocesi, che quotidianamente esprimono la concretezza dei “Cinque pani e due pesci” che abbiamo voluto come titolo.

«Gesù disse loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Ma essi risposero: «Non abbiamo che cinque pani e due pesci, a meno che non andiamo noi a comprare viveri per tutta questa gente». … alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.» (Lc 9,13-16) .

«Questa lunghissima giornata sta per finire: “il giorno cominciava a declinare”. Si sente il clima di Emmaus, la sera del terzo giorno (cf Lc 24,29), Luca usa le stesse parole. «Resta con noi» avevano chiesto i discepoli di Emmaus. «Lascia andare la folla» chiedono i discepoli. Ad ambedue queste richieste Gesù risponde spezzando il pane. I discepoli non si aspettavano certo questa parola da Gesù. Come potremmo, controbattono, se sono cinquemila e noi abbiamo solo cinque pani e de pesci? Il segreto sarà questo: il modo di mangiare. Il segreto è nel condividere il pane in una mensa comune e circolare. In una contiguità in cui ciascuno possa ascoltare. Gesù prepara tutta quella folla affinché sieda nella posizione di chi regna, di chi è sovrano e non schiavo alla mensa del necessario. Non sarà lui a distribuire, ma i suoi discepoli, l’intera comunità. Solo da una comunione di amore si può nutrire la vita. Li immaginiamo seduti a loro volta che iniziano soltanto il gioco divino della condivisione. Condividere la fame è la porta del più grande dei miracoli cristiani. Il miracolo eucaristico.» (R. Virgili, I Vangeli, Ed. Ancora, 2015)

Cinque pani e due pesci vuole riassumere l’azione missionaria della Chiesa di questa diocesi che dallo spezzare il pane eucaristico quotidianamente incontra l’umanità bisognosa e tenta di applicare quel mandato : «Voi stessi date loro da mangiare» utilizzando il gioco della condivisione di quello che si ha a disposizione. Una moltiplicazione delle risorse che abbiamo, all’apparenza poche, ma che se usate con metodo possono suddividersi a tal punto da avanzarne e da poterle rimettere di nuovo in gioco.

In questa rubrica settimanale vorremmo raccontare l’alfabeto della carità a partire dai gesti quotidiani, dal bello che c’è, dalla solidarietà che non fa notizia, dalla fraternità che passa per le piccole cose, per aiutarci a rimuovere l’indifferenza che umilia, l’abitudinarietà che anestetizza e impedisce di scoprire la novità, il cinismo che distrugge, e ciascuno adottare un impegno concreto per contribuire a migliorare la realtà in cui vive, a partire dalla propria famiglia, dal vicinato o dall’ambiente di lavoro (Papa Francesco, Messaggio giornata della Pace 2016).

Sia questo l’augurio per il 2016, anno giubilare della Misericordia.

Mario e Marina, Emanuele, Giulia, Giancarlo, Emanuele, Elisa, Franco

Lascia un commento

  • La Foto (141)
  • Lavoro (175)
  • Macerata (1.504)
  • MenSana (27)
  • Missioni (22)
  • Mondo (1)
  • Montefano (12)
  • Musica (20)
  • News (2.978)
  • Politica (81)
  • Pollenza (47)
  • Pop Corn (31)
  • Programmi (23)
  • Quaresima (57)
  • Recanati (591)
  • Regione (314)
  • Reportage (28)
  • Rubriche (16)
  • Rugby (16)
  • Salute (240)
  • Scuola (417)
  • Sinodo (3)
  • Sisma (292)
  • Social (591)
  • Società (1.193)
  • Sport (531)
  • Tolentino (407)
  • Treia (272)
  • Unimc (253)
  • Video (2.023)
  • Volley (234)