«Proviamo ad essere attraverso il fare». Con questo slogan – che non intende essere un puro richiamo all’agone elettorale, quanto più un invito per l’intera cittadinanza a guardare in modo propositivo al futuro – questa mattina il sindaco di Macerata, Romano Carancini, assieme alla Giunta ha spiegato il percorso attraverso cui l’Amministrazione comunale si avvia verso la definizione del Piano strategico della città, importante atto di indirizzo per la Macerata che Sarà.
Dalla visione di città che si è andata configurando in questi ultimi anni, ora inizia a definirsi lo “scenario” della Macerata del domani, delineando gli obiettivi di crescita della nostra comunità. Passo dopo passo, dunque, attraverso un progetto che intende far sintesi della prima fase di lavoro – non oltre la fine di febbraio – verrà attivato un vero e proprio focus group continuo e a misura di una città pronta ad entrare in contatto con la progettualità.
Ad illustrare la fase preliminare di questo dinamico processo partecipativo è stato principalmente il Primo cittadino. «Ci vediamo, di parliamo, ci scriviamo, ci ascoltiamo e costruiamo – ha affermato Carancini -, perchè sono questi, in pratica, i temi di ciò che vogliamo portare avanti e che si basa su un valore fondante: la partecipazione che caratterizzerà l’incontro tra chi ha la responsabilità politica e coloro che “subiscono in astratto”, ossia i cittadini».

In conferenza stampa, la presentazione del Piano strategico della città di Macerata
In conferenza stampa, la presentazione del Piano strategico della città di Macerata

L’assetto, più volte “riconfigurato”, di una realtà articolata come quella di Macerata sarà ora riconsiderato alla luce di un «movimento» e di una «relazione» in cui la partecipazione della cittadinanza sia capace di guardare al di là delle appartenenze partitiche, con un alto senso di responsabilità.

«Come Giunta – ha proseguito il Sindaco – pensiamo che la prima caratteristica di chi amministri il territorio sia il coraggio: siamo consapevoli che la nostra non è una città perfetta, ma vogliamo impegnarci insieme e ci piacerebbe che quello che stiamo affrontando non venga interpretato come un passaggio di parte, né come un esercizio fazioso o di denuncia: sarebbe importante che tutti, con entusiasmo, si esponessero in un cammino condiviso».
In questa prospettiva, il primo passo verso la definizione del Piano strategico sarà la campagna di ascolto, intesa come dialogo collettivo, che metterà al centro le specificità dei vari ambiti vitali per cogliere i cambiamenti in corso e per condividere alcuni punti di miglioramento della vita quotidiana e della qualità urbana, partendo da alcune questioni cruciali che attraversano l’intera città e che possono aiutare a focalizzare, concretamente, i quattro temi in cui si esprimono le diverse vocazioni della città: Macerata città della sostenibilità (vocazione ambientale); Macerata città solidale e accessibile (vocazione sociale); Macerata città della cultura (vocazione culturale/produzione e fruizione della cultura); Macerata città della creatività e dell’innovazione (vocazione economica – nuove economie della conoscenza e dell’innovazione).
Due, al momento, le date in programma: il 6 febbraio l’appuntamento si svolgerà con gli enti e le Istituzioni, mentre il 13 febbraio sarà la volta degli stakeholders ossia i portatori di interessi quali associazioni di categoria, ordini professionali, gruppi informali e così via. Previsto anche uno spazio per i media attivi a Macerata e primi “osservatori” della realtà circostante, dal momento che, come riferito stamane in conferenza stampa, «si informa attraverso il sentire del territorio».
«Accanto alle occasioni di incontro pubblico, ci sarà il supporto dei mezzi multimediali a disposizione, in cui ogni cittadino potrà contribuire allo sviluppo condiviso del Piano strategico», ha precisato ancora Carancini: la campagna d’ascolto, infatti, sarà accompagnata da alcuni strumenti tipici della ricerca sociale – come interviste e focus group – utili ad approfondire alcuni elementi specifici e, allo stesso tempo, sarà allestita una piattaforma web per rendere evidenti i passaggi e i contenuti che emergeranno di volta in volta.

(Foto Unimc)
(Foto Unimc)

Gli esiti della campagna di ascolto saranno poi condivisi in un’occasione pubblica che coinvolgerà tutti coloro che hanno a cuore la città di Macerata e che il Sindaco immagina «possa essere il nostro MCSLab, il Laboratorio della Macerata che Sarà».
La città infatti, può rappresentare un importante laboratorio su scala nazionale per favorire una riflessione specifica sulle piccole e medie realtà italiane, le quali rappresentano una rete importante per l’intero territorio nazionale. In tal senso, Carancini, ha quindi auspicato che «Macerata possa costituire uno dei pochi esempi dello sviluppo sostenibile delle micro città».

Uno sviluppo che, come precisato anche dal vice sindaco Stefania Monteverde, «in questa città creativa inizia dai giovani che possono trovare spazi per fare impresa: pensiamo alle start up finalizzate al potenziamento dell’inserimento lavorativo».
Infine, far diventare operativo il Piano strategico significa anche poter partecipare a bandi regionali e reperire fondi europei.

In questo scenario, Macerata si candida ad essere tra le tre città che potranno accedere tramite uno specifico bando – in scadenza il 31 marzo -, veicolato dalla Regione Marche relativo agli «Investimenti Territoriali Integrati» (ITI) finalizzati al sostegno delle «Strategie di sviluppo urbano sostenibile», a importanti risorse europee – 19 milioni di euro – messe a disposizione dal POR FESR Marche 2014 – 2020 / POR FSE Marche 2014-20.
«Ci sono frontiere da raggiungere, come in materia di cultura e di solidarietà – ha concluso il Sindaco – e per questo vogliamo provare a fare un passo in avanti: non un semplice programma amministrativo, ma un percorso di straordinaria ricchezza del tutto nuovo per Macerata e per chi vi abita. Si possono offrire contributi concreti anche scrivendo cinque sole righe, in cui cogliere, però, ed elaborare intuizioni preziose per l’intera città».

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