Ieri pomeriggio, quasi per caso, mi sono fermato al Santuario del SS. Crocifisso di Treia. C’ero stato anche durante il periodo natalizio, ma solo per partecipare alla Celebrazione eucaristica. Questa volta, ricordandomi che nel chiostro del convento adiacente c’era un’esposizione di presepi, ho trovato il tempo per visitarla.
Vi posso assicurare che ne vale proprio la pena e che rischiavo di perdere qualcosa di veramente bello. Ce ne sono moltissimi, collocati sui davanzali dei finestroni che rendono il chiostro vivibile anche durante i freddi mesi invernali.
Presepi realizzati con i più svariati materiali: carta e cartone con le facce di ragazzi, vimini, pietre e sassi, terracotta lavorata e dipinta dai bambini di una scuola, vari tipi di pasta incollata insieme e verniciata, materiali di scarto assemblati, ecc.. Di varie forme e dimensioni. Piccolissimi realizzati all’interno di piccole damigiane o bocce di vetro o polistirolo, all’interno di tronchi cavi, dentro un vecchio televisore, all’interno di una specie di uovo-casa tra i rami di un albero, nell’incavo di una tegola o tra le noci di cocco all’interno di un palmeto, tra ali di ceramica in un piccolo villaggio di tela bianca ricamata o, più tradizionali, collocati tra case e villaggi, altri ambientati in grotte con stalattiti.
Sono rimasto veramente sorpreso dalla bellezza di questi piccoli capolavori e dalla passione di tante persone che dedicano il loro tempo libero nella realizzazione di qualcosa che manifesta un Evento che ha segnato la storia e che ogni anno ci ricorda che Dio è venuto in mezzo a noi, si è fatto uomo ed ha condiviso le nostre gioie e i nostri dolori, è morto, è risorto, è asceso al cielo ed è sempre con noi.
Devo confessare di aver provato una certa nostalgia di quando anch’io mi dedicavo a preparare il presepio in casa.