L’importanza dell’educazione come tutela dell’umanità è purtroppo ribadita dai molteplici fatti di cronaca che vedono coinvolti i minori. Al contrario, una formazione capace di creare competenze, responsabilità e libertà nella singola persona, contribuirà all’armonia della sua crescita personale all’interno della comunità.
Attraverso il pensiero e le parole di Maria Montessori, del cui metodo è un sostenitore oltre che raffinatissimo divulgatore, lo ha ribadito Raniero Regni, vice direttore del Dipartimento di Scienze Umane e docente ordinario di pedagogia sociale all’Università Lumsa di Roma, intervenuto, sabato 23 gennaio, presso l’Auditorium della Biblioteca Filelfica di Tolentino.
L’incontro «La forza dei bambini: le risposte Montessori» ha infatti visto la partecipazione del professor Regni e di Angela Turchetti, dirigente scolastico in quiescienza e membro del Consiglio direttivo della Fondazione intitolata proprio all’importante pedagogista, oltre che coordinatrice della rete di scuole a indirizzo montessoriano della provincia di Macerata.
Promosso dal locale Comitato di genitori e patrocinato dal Comune, l’evento ha consentito di approfondire le ragioni della scelta degli Istituti marchigiani di intraprendere tale percorso didattico, evidenziando le difficoltà, i risultati raggiunti e l’entusiasmo delle famiglie, con un occhio interessato a eventuali future opportunità.
Prima donna medico in Italia e scienziata di fama mondiale, la Montessori ha anticipato molte delle più recenti scoperte scientifiche, intuendo l’imprenscindibilità di un rigoroso metodo educativo finalizzato al benessere dell’individuo e della collettività. In tal senso, se la professoressa Turchetti ha fatto riferimento alla normativa della Regione Marche, la quale sollecita alla “valorizzazione del pensiero e dell’opera di Maria Montessori”, prevedendo finanziamenti destinati a tale finalità; Regni ha guidato i presenti in una suggestiva e profonda analisi sul tema dell’infanzia, con rimandi alla storia, ai temi ricorrenti della pedagogia del Novecento e alle domande attualissime, sia pure senza tempo, circa il destino dell’uomo e dell’intera umanità.