Proseguendo il filone dell’imparare divertendosi, senza sottovalutare l’importanza dello studio, già intrapreso con il corso di teatro del Liceo classico e linguistico “Giacomo Leopardi” di Macerata (leggi qui l’intervista alla dirigente scolastica), e a seguito dell’evento promosso lo scorso fine settimana (il 23 gennaio) a Tolentino dal Comitato “Progetto Montessori Tolentino”, Emmausonline ha intervistato Manuel Rossi, membro del gruppo di genitori che ha organizzato l’incontro con Raniero Regni e Agata Turchetti, tra i massimi studiosi della pedagogista marchigiana (per maggiori informazioni consultare la pagina Facebook del Comitato).

Quali sono le caratteristiche principali del metodo Montessori?
I bambini crescono e imparano in un ambiente studiato, ragionato e a loro congeniale, in cui sviluppare il loro desiderio di comprendere il mondo che li circonda, nel modo più adeguato alla loro età e alle loro predisposizioni individuali. Un’esperienza tattile con la quale assorbire ogni conoscenza, toccandola con mano senza essere assoggettati a una classica lezione frontale. Stiamo offrendo ai nostri figli una scuola adatta ai loro tempi, in un contesto pensato su di loro e non sull’adulto che dovrà insegnare. Porto un esempio: per la mia generazione, la matematica era rappresentata dai quaderni a quadretti e da numeri che dovevamo incasellare e scrivere nel modo giusto; col metodo Montessori, i bambini si rapportano dapprima in modo esplorativo e creativo con un oggetto al quale, solo successivamente, dopo averlo introitato e assunto padronanza, daranno il nome di triangolo, ognuno coi propri tempi, all’interno della stessa classe. Tutto ciò non vuol dire prendere la scuola “sotto gamba” o comunque in maniere superficiale, ma intraprendere un percorso educativo gioioso ed entusiasmante, a misura di bambino e studiato scientificamente per esaltarne le capacità di apprendimento, nel rispetto del programma ministeriale.
Cosa pensa sua figlia di questo modo “diverso” di andare a scuola?
Ai miei amici rispondo sempre con una battuta che rappresenta in toto il nostro stupore iniziale rispetto alla felicità di nostra figlia ad andare a scuola. Premesso che lei non ha avuto l’opportunità di iniziare il ciclo di studi fin dalla “Casa del bambino” (la scuola d’infanzia a indirizzo Montessori), sia a lei che ad altri bambini capitava spesso di non voler andare all’asilo, di non esserne felici, nonostante il grande amore e la dedizione dimostrata dalle loro maestre. Ora che si trova alla scuola Primaria, mia figlia si lamenta delle vacanze: si sente privata del diritto di frequentare una scuola che adora. Questa è soltanto una delle tante manifestazioni di apprezzamento più esplicite che posso confidare.

Durante la conferenza, si sono evidenziate alcune difficoltà di applicazione del metodo Montessori, i risultati raggiunti a Tolentino e alcune prospettive. Iniziando dalle prime, quali sono le maggiori problematiche da affrontare?
Rispetto alla nostra esperienza diretta, i problemi che noi genitori abbiamo dovuto affrontare insieme alle scuole sono stati prevalentemente di natura economica. È necessario trovare le risorse per un iniziale investimento economico, con il quale acquistare gli arredi e il materiale specifico previsto dal metodo Montessori. Tuttavia, si tratta di una spesa una tantum, da compiere all’inizio del ciclo scolastico e non ogni anno. Molto spesso, come è accaduto a Tolentino per il plesso “Grandi” dell’Istituto comprensivo “Don Bosco”, vi è l’aiuto delle Amministrazioni comunali, ma ciò è possibile soltanto se si riescono a trovare dei soggetti capaci di credere in questo progetto educativo. In tal senso, possono esserci degli ostacoli di natura concettuale, ovvero la mancata disponibilità a confrontarsi con un approccio diverso d’insegnamento.

Per quanto riguarda le prospettive, Maria Montessori ha dedicato la sua vita alla ricerca e allo sviluppo scientifico di un metodo che fosse rispettoso dell’identità dei bambini durante tutto il loro periodo di studi (alcune scuole, in Italia e moltissime all’estero, infatti, giungono fino all’età del Liceo). Nel fare valutazioni riteniamo opportuno basarci sull’esperienza diretta che stanno vivendo i nostri figli e noi genitori con loro, ma volendo lanciare uno sguardo alle prospettive future, sapere che molti dei più rilevanti imprenditori statunitensi (tra questi i fondatori di Google, Wikipedia e Amazon, tanto per citarne alcuni) hanno frequentato scuole a indirizzo Montessori può faci ben sperare.