Giovedì 3 febbraio, alle ore 21.15, presso il Multiplex di Tolentino ritorna il terzo ciclo del cinema d’autore, in collaborazione con l’Unitre della città, che curerà la presentazione dei film, e con “La Locanda”, che offrirà una degustazione: quattro film in abbonamento a 18 euro (singola proiezione a 5 euro).

La rassegna si apre con il film della regista Maiwenn Le Besco “Mon Roi”, il quale racconta, con uno sguardo femminile, una storia d’amore tra un irresistibile gaglioffo e una donna trascinata in una passione bruciante, colorando le molte sfaccettature del rapporto di coppia. Il titolo del film deriva da una canzone d’amore, dato che le canzoni e i melodrammi sanno raccontare le sofferenze dell’amore in forma immediata e autentica. Il film coglie nel segno, con uno sguardo al femminile che non emette facili sentenze contro gli uomini.

film_autoreGiovedì 11 febbraio, sarà la volta di Pietro Marcello in “Bella e perduta”, unico film italiano al festival di Locarno, racconta un “cinema di poesia” che va dal rapporto uomo-natura alla perorazione in difesa di una terra “bella e perduta” come la nostra. Un pastore di nome Tommaso Cestrone, custode volontario della Reggia di Carditello, abbandonata e depredata dai ladri così come la Terra dei Fuochi è spogliata e ridotta a discarica dalla camorra.

Guidato dall’intensità lirica di una egloga fuori dal tempo, Pietro Marcello sceglie una vicenda particolare (la sorte di un bufalo destinato, in quanto maschio, al macello) per raccontare il divario sempre più drammatico che separa l’Italia dagli italiani. Individua nella natia terra dei fuochi il luogo di elezione per osservare zenit e nadir del Belpaese: la camorra, la brutalità dell’ignoranza e il disprezzo per il passato da un lato, lo splendore dei paesaggi e gli slanci individuali di ingegno umano dall’altro.

Il18 febbraio “La isla mínima” del regista Alberto Rodriguez condurrà lo spettatore nel Sud spagnolo degli anni ’80: una serie di brutali omicidi di ragazze adolescenti in una remota e dimenticata città riunisce due detective della divisione omicidi molto diversi tra loro. Nonostante le ideologie agli antipodi, Juan e Pedro devono mettere da parte le loro divergenze per riuscire a catturare l’assassino che per anni ha terrorizzato l’intera comunità nell’ombra di un generale disprezzo per le donngino. Il trionfatore ai Goya 2015 riesce nell’intento di costruire un’atmosfera pur restando con la costruzione della storia all’interno delle codifiche del genere.

Chiude la rassegna, giovedì 25 febbraio, “Carol” di Todd Haynes. La pellicola, basata sull’omonimo romanzo di Patricia Highsmith, ricostruisce con precisione, grazie a musica e scenografie, un’epoca di cui si era già occupato in “Lontano dal paradiso”. Come “Viale del tramonto”, molto citato nel film, la vicenda sentimentale è svolta dal lungo flashback di Therese, diventando un omaggio sentito al cinema del passato. La regia avvolgente restituisce invece spessore e profondità ai sentimenti in gioco scansando con abilità eccessi melodrammatici.

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