Con decreto del Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il Cardinale Robert Sarah, viene introdotta una innovazione nel rito della lavanda dei piedi, cambiamento voluto da Papa Francesco: i pastori scelgano per il rito della lavanda dei piedi «un gruppetto di fedeli che rappresenti la varietà e l’unità di ogni porzione del popolo di Dio. Tale gruppetto può constare di uomini e donne, e convenientemente di giovani e anziani, sani e malati, chierici, consacrati, laici».
Finora nelle  rubriche del Messale Romano per la messa “in Coena Domini” si parlava solo della possibile scelta di dodici uomini, quali erano gli apostoli. Con questa riforma viene indicato non più un numero preciso di uomini, ma un “gruppetto” rappresentativo.

Il rito della lavanda dei piedi si colloca normalmente dopo l’omelia della Messa “in Coena Domini” del Giovedì Santo e prima della Preghiera dei fedeli e durante il suo svolgimento si canta. Il Messale Romano indica e suggerisce sei antifone o altri canti adatti alla circostanza. Precisiamo: “adatti”, non “adattabili”.

Uno degli errori comuni è anticipare l’inno “Ubi caritas” (nella traduzione conoscitiva italiana “Dov’è carità e amore”) che, invece, è previsto per la processione offertoriale che troviamo dopo il rito e la Preghiera dei fedeli.

Il Repertorio nazionale di canti per la liturgia indica diverse possibilità per questo rito:
Quando venne la sua ora (RN 120, testo e musica di Domenico Machetta)
Con amore infinito (RN 349, testo di Anna Maria Galliano, musica di Antonio Parisi)
Io vi do un grande esempio (RN 360, testo di Marco Deflorian, musica di David Haas)
Questo è il mio comandamento (RN 377, testo e musica di Marco Frisina)

Delle sei antifone indicate e suggerite dal Messale Romano, le prime cinque sono tratte dal Vangelo di Giovanni (capitolo 13) e la sesta dalla Prima lettera di San Paolo ai Corinzi. Di seguito i testi.

Antifona Prima  (Cf Gv 13,4.5.15)
Il Signore si alzò da tavola
versò dell’acqua in un catino,
e cominciò a lavare i piedi ai discepoli:
ad essi volle lasciare questo esempio.

Antifona Seconda (Gv 13,6.7.8)
«Signore, tu lavi i piedi a me?».
Gesù gli rispose dicendo:
«Se non ti laverò, non avrai parte con me».
Venne dunque a Simon Pietro,
e disse a lui Pietro: «Signore, tu…
«Quello che io faccio, ora non lo comprendi,
ma lo comprenderai un giorno».
«Signore, tu…

Antifona Terza (Cf Gv 13,14)
«Se vi ho lavato i piedi,
io, Signore e Maestro,
quanto più voi avete il dovere
di lavarvi i piedi l’un l’altro».

Antifona Quarta (Gv 13, 35)
«Da questo tutti sapranno
che siete miei discepoli,
se vi amerete gli uni gli altri.
Gesù disse ai suoi discepoli:
«Da questo tutti sapranno….

Antifona Quinta (Gv 13,34)
«Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate gli uni gli altri
come io ho amato voi» dice il Signore.

Antifona Sesta (Cf 1 Cor 13,13)
Fede, speranza e carità,
tutte e tre rimangano tra voi:
ma più grande di tutte è la carità.
Fede, speranza e carità,
tutte e tre le abbiamo qui al presente:
ma più grande di tutte è la carità.
Fede, speranza ……

Il repertorio gregoriano contempla tutte queste antifone.
Un esempio della prima antifona in canto gregoriano, “Postquam surrexit Dominus”

Un importante approfondimento del liturgista Matias Augé ricostruisce la storia del rito della lavanda dei piedi e delle sue rubriche.

Comments (02)

  1. Io faccio cantare Amatevi fratelli durante la lavanda, anch’esso repertorio nazionale, che richiama le antifone quarta e quinta di Giovanni.

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