
Gli anziani, i malati e gli infermi della Casa di riposo di Villa Cozza, a Macerata, sono un punto di riferimento nell’opera pastorale del vescovo Nazzareno Marconi. Volle portare il suo saluto già pochi giorni dopo il suo arrivo nella Diocesi e, in seguito, è più volte ritornato nella struttura, non soltanto in occasione delle festività, per ribadirne l’importanza e il valore imprescindibile che hanno gli anziani per tutta la comunità (leggi qui l’articolo per la Giornata del Malato).
Tuttavia, nell’Anno Santo della Misericordia, l’occasione di ieri, mercoledì 23 marzo, è stata speciale per diverse ragioni, soprattutto in queste ore di avvicinamento alla Pasqua. Al suo arrivo, accompagnato dal cappellano della Casa di riposo, don Euro Giustozzi, l’applauso spontaneo dei presenti, in attesa nel salone principale di Villa Cozza dove si è soliti raccogliersi per la celebrazione eucaristica, ha racchiuso il senso della sua personale visita nelle stanze di chi, per ragioni evidenti, non ha potuto abbandonare il proprio letto. «La benedizione del Giubileo – ha detto il Vescovo – non li esclude ma è anche e soprattutto per loro».
«Non posso scendere, per questo prego, prego con il rosario da qui», ha ammesso con dispiacere un’ospite della Casa di riposo. «Si tratta di una forte testimonianza di fede», le ha risposto Marconi, raccontando l’episodio alla sala riunita per poi affermare di fronte ai presenti: «Non pensare di essere inutili, anzi, siete preziosi, perché le vostre preghiere e le vostre sofferenze aiutano tanti».
«Quando ho un momento difficile – ha aggiunto il Vescovo – e qualcuno ce n’è, di complicato, mi ripeto di come ci sia tanta buona gente che prega e che soffre. Signore, per loro aiutaci. In questo Paese c’è tanta gente cattiva – ha concluso -, ma c’è tanta gente buona e di queste persone il Signore se ne serve per salvare il mondo. Grazie per le vostre preghiere e grazie a chi vi assiste. Con il cuore vi auguro una buona Pasqua».