«Il governo dei suoli rappresenta una sfida planetaria che per essere risolta, deve prevedere, accanto agli accordi internazionali, la volontà delle istituzioni nazionali, delle amministrazioni locali e degli agricoltori». Così la vice presidente della Regione Marche, Anna Casini, è intervenuta al convegno “Il governo dei nostri suoli”, organizzato oggi, venerdì 8 aprile, a Treia, dal servizio Agricoltura per illustrare agli attori locali del settore i risultati del rapporto Fao “Stato delle risorse dei suoli nel mondo”.

L'assessore regionale Anna Casini
L’assessore regionale Anna Casini

Dal documento, che riunisce il lavoro di circa 200 esperti in materia provenienti da 60 Paesi, risulta come i suoli del pianeta si stiano rapidamente deteriorando, ma anche come questo trend potrebbe essere invertito se gli Paesi si impegnassero a promuovere pratiche gestione sostenibile e l’uso di tecnologie appropriate. Il rapporto si conclude con una serie di raccomandazioni ed importanti indicazioni per uno sviluppo sostenibile. La sua pubblicazione, nel dicembre scorso, ha coinciso infatti con la chiusura dell’Anno Internazionale dei Suoli 2015 delle Nazioni Unite, che mirava a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di quello che è stato definito «il silenzioso alleato umanità».

Attraverso il convegno, inoltre, il Servizio Agricoltura della Regione Marche ha voluto valorizzare e diffondere anche ai non addetti ai lavori i risultati ottenuti con l’introduzione della Politica Agraria Comune (Pac). Si tratta di aiuti finanziari alle imprese agricole concessi a condizione di rispettare appositi standard di coltivazione con lo scopo appunto di conciliare la conservazione delle risorse naturali e il raggiungimento dei risultati economici (standard di Condizionalità 1° Pilastro Pac per gli aiuti diretti agli agricoltori). La stessa Pac attraverso il Piani di Sviluppo Rurale (Psr – 2° pilastro) concede solo su base volontaria ulteriori risorse finanziarie per garantire validi miglioramenti nelle strutture utilizzate ma anche nei metodi di coltivazione come la produzione in biologico o integrata.

GovernoNostriSuoli_01Dal punto di vista più specifico attraverso l’iniziativa si è dato conto anche scelte fatte in passato, agli inizi del Duemila, per la conoscenza dei suoli regionali dall’amministrazione regionale che oggi dimostrano a pieno la loro utilità. Considerati i tempi molto ristretti per poter intervenire efficacemente la scelta della Regione Marche è stata quella di dotarsi internamente al Servizio Ambiente Agricoltura di personale tecnico e strumenti necessari per effettuare direttamente il monitoraggio garantendo anche la conseguente gestione dei dati e la produzione di informazioni utili allo suo interno e fruibili da tutti gli altri soggetti coinvolti. La misura ripetuta nel tempo delle caratteristiche dei suoli e dei fattori che possono influire sulla loro conservazione e miglioramento porta con se una doppia utilità:

  • da un lato si garantisce al consumatore e in generale al cittadino la tracciabilità e la trasparenza delle attività produttive con garanzie di qualità, originalità e salubrità degli alimenti;
  • Nello stesso tempo, si è in grado di intercettare tempestivamente comportamenti negativi (anche involontari legati alla non conoscenza dei fenomeni) prima che si arrivi a determinare danni irreparabili.

Il rapporto Fao si concentra sulle 10 maggiori minacce alle funzioni dei suoli: erosione, perdita di carbonio organico, squilibrio dei nutrienti, acidificazione, contaminazione, impaludamento, compattazione, impermeabilizzazione e perdita di biodiversità.
 Il documento nota come ci sia un consenso generale sulle strategie legate al suolo che può da una parte, aumentare l’offerta alimentare, e dall’altra minimizzare gli effetti dannosi sull’ambiente.
La soluzione proposta si basa sulla gestione sostenibile del suolo e richiede la partecipazione di un’ ampia gamma di stakeholder che vanno dai governi ai piccoli contadini.

GovernoNostriSuoli_02L’erosione, ad esempio, può essere frenata riducendo o eliminando il dissodamento – scavare, rigirare e rimestare il terreno – ed usando i residui agricoli per proteggere la superficie del suolo dagli effetti della pioggia e dei venti. Similmente, i suoli che soffrono di carenze di nutrienti possono essere risanati e i raccolti migliorati restituendo i residui agricoli ed altri materiali organici al suolo, attuando la rotazione delle colture con colture che fissano l’azoto, e facendo un uso responsabile dei fertilizzanti organici e minerali.
In questo contesto sono quattro le priorità di azione che nel corso del convegno sono state illustrate dal responsabile Ufficio suoli e gestione del territorio della Fao Ronald Vargas Roias:

  1. Ridurre il continuo degrado dei suoli e ripristino della produttività di quei terreni già degradati in regioni dove le persone sono più vulnerabili;
  2. Stabilizzare gli stock mondiali di materiale organico dei suoli, tra cui anche il carbonio organico ed altri organismi presenti nel terreno;
  3. Stabilizzare o ridurre l’uso globale di fertilizzanti al nitrogeno e al fosforo, aumentando l’uso di fertilizzanti in regioni con carenze di nutrienti;
  4. Migliorare la nostra conoscenza sullo stato e i trend delle condizioni del suolo.

00011-723x1024Tali azioni devono essere supportate da politiche mirate, tra le quali: promuovere lo sviluppo di sistemi di informazione sui suoli per monitorare e prevedere i loro cambiamenti; aumentare la conoscenza e la consapevolezza sulle tematiche relative al suolo, integrandole nell’istruzione formale e nella formazione – dalla geologia alla geografia, dalla biologia all’economia; investire in ricerca, sviluppo e divulgazione per condurre test, e diffondere tecnologie e pratiche di gestione sostenibili del suolo; introdurre normative ed incentivi appropriati ed efficaci; promuovere il raggiungimento della sicurezza alimentare locale, regionale ed internazionale tenendo in considerazione le risorse del suolo dei singoli paesi e le loro capacita di gestirle in maniera sostenibile.

Al convegno, tra gli altri, dopo i saluti del sindaco Franco Capponi, sono intervenuti Luca Montanarella, responsabile Land resources management unit al Joint Reserch Centre della Commissione Europea; Camillo Zaccarini Bonelli, direttore Divisione strumenti gestione del rischio Mipaff; e Giuseppe Corti, del dipartimento di scienze agrarie della Università politecnica delle Marche. 

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