Ancora poche ore d’attesa per l’evento inaugurale dell’Emporio della Solidarietà di via Silone, a Macerata. Dopo l’apertura ufficiale di settembre 2015, infatti, sabato 28 maggio, alle ore 11, i rappresentanti della Caritas diocesana, del Comune di Macerata e delle altre Associazioni promotrici (le Acli Maceratesi, con il loro Punto Acli Famiglia di Macerata; i Gruppi di Volontariato Vincenziano (Gvv) Sez. Marche Onlus filiale di Macerata, l’associazione Centro di Ascolto e di Prima accoglienza, la Fondazione di culto e di religione Vaticano II, oltre che al Comune di Macerata e ai centri di ascolto della Caritas delle parrocchie) si sono date un nuovo importante appuntamento che mette fine alla prima fase sperimentale.

Emporio solidarietà
Un’immagine dell’Emporio della Solidarietà in via Silone

Prima del taglio del nastro, previsto per le ore 12.15, il programma della mattinata prevede gli interventi del co-direttore della Caritas, Mario Bettucci; del referente dell’Emporio, Emanuele Severini; del sindaco di Macerata Romano Carancini e, non ultimo, del vescovo Nazzareno Marconi (leggi qui il programma completo). Gli stessi Bettucci e Severini sono stati ospiti nei giorni scorsi, insieme all’operatore della Caritas diocesana Emanuele Ranzuglia, degli studi di èTV Macerata e della giornalista Tiziana Tiberi, per la trasmissione “Confronti” (in onda mercoledì 25 maggio, leggi qui la presentazione).

inaugurazione-emporio_DEFINITIVO«Se dieci anni fa una persona si rivolgeva alla Caritas per pagare una bolletta – ha affermato durante la diretta lo stesso Ranzuglia -, oggi, a questa aggiunge altre necessità: parliamo, dunque, di nuove povertà, ovvero bisogni plurali che necessitano di risposte anch’esse plurali».

Severini ha invece approfondito il funzionamento dell’équipe dell’Emporio che si occuperà di rispondere alle varie problematiche evidenziate: «Questa si riunisce una volta alla settimana e stabilisce che tipo di intervento realizzare – ha aggiunto -, l’accettazione della domanda, così come il percorso da compiere accompagnati, è semestrale e va, di volta in volta, verificata. Delle 300 domande arrivate fino a oggi – ha continuato Severini – ne sono state accettate circa 250».

«L’ascolto è uno degli elementi più importanti di questo progetto – ha ribadito Bettucci -, la fase più difficile è riuscire a evitare il coinvolgimento emotivo e rimanere lucidi di fronte alla richiesta e individuare bene qual è il reale bisogno della persona. Uno dei problemi maggiori è la mancanza di lavoro: attraverso l’ascolto contribuiamo a ridare dignità alla persona – ha concluso il co-direttore della Caritas diocesana -, cercando anche di capire quali risorsi abbiamo per risolvere il bisogno rilevato».

Guarda la sintesi della trasmissione:

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