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CitaNO’ alla Droga: testimoni attivi contro ogni dipendenza

Quattro incontri per proseguire nel dialogo e nella lotta alle tossicodipendenze, e ad altre dipendenze patologiche. Dal 14 al 17 luglio, la città di Civitanova Marche è stata il luogo d’incontro di giovani, famiglie, medici, psicologi e attivisti di una campagna che si svolge quotidianamente, scevra da ogni retorica, all’interno della società.

CitaNo’ alla Droga è stato, dunque, un seminario promosso per conoscere, pensare, manifestare e, soprattutto, reagire. Artefici della manifestazione la Libera Associazione di Famiglie Veder Crescere con il Dialogo e l’associazione no profit Aps Sentinelle del Mattino di Civitanova Alta, con la collaborazione della Fondazione Ema Pesciolino Rosso. Delle Sentinelle del Mattino fa parte il dottor Giorgio Barbatelli, patologo e docente di Anatomia della facoltà di Medicina di Ancona, oltre che capo scout in servizio, intervistato per Emmausonline al termine del denso ciclo di appuntamenti.

Il dott. Barbatelli in divisa scout
Il dott. Barbatelli in divisa scout

Dottor Barbatelli, CitaNO’ alla Droga nasce dall’impegno di alcune Associazioni nel campo della promozione sociale. Quali elementi vi accomunano nella lotta alle tossicodipendenze?
L’Associazione è stata fondata per coinvolgere i genitori, non necessariamente scout o ex scout, dei ragazzi attivi nello scoutismo, affinché siano un ulteriore supporto al progetto di alleanza educativa che vogliamo sostenere ed esserne testimoni nel territorio come cristiani impegnati nel sociale. Da questa realtà, l’associazione Veder Crescere con il Dialogo è una diretta emanazione, nata grazie all’opera svolta da Andrea Foglia, uno dei genitori che si sono spesi in prima persona sia a livello organizzativo, che relazionale, coinvolgendo diverse realtà del Maceratese e non solo e professionali come il dottor Gianni Giuli (direttore del Dipartimento dipendenze patologiche Area Vasta 3) e l’avvocato Giuseppe Bommarito, presidente dell’associazione Con Nicola oltre il deserto di indifferenza.

Giovani e genitori sono testimoni nel territorio come cristiani impegnati nel sociale

Tra gli eventi anche una Holi Run, esplosione di colori per dire no alla droga

Tra i temi trattati, quali obiettivi hanno avuto i vari momenti di confronto?
Il nostro obiettivo era quello di sensibilizzare l’ambiente in cui viviamo partendo dal basso, soprattutto in un periodo come quello estivo dove molteplici sono le “distrazioni” ludiche. Iniziative necessarie per il riposo e per lo svago, ma che talvolta esulano da una riflessione. In tal senso, la manifestazione ha proposto un punto psicologico e sociologico sul tema delle dipendenze e delle trasgressioni (dalla droga all’alcol, dalla pornografia al gioco d’azzardo). Inoltre, sono state fornite delle testimonianze di chi è passato attraverso un’esperienza drammatica. I giovani hanno ascoltato le parole di genitori che hanno perso drammaticamente i loro figli ma anche le esperienze dei loro coetanei. Un altro aspetto, trattato soprattutto dall’avvocato Bommarito e da Gaetano Angeletti, presidente dell’associazione La Rondinella di Corridonia, ha riguardato la denuncia sociale e politica nei confronti di chi, preposto al controllo del territorio, per anni ha sottovalutato il fenomeno dello spaccio nelle Marche.

Nelle Marche per anni il fenomeno delle dipendenze è dello spaccio è stato sottovalutato

Le conclusioni della manifestazione sottolineano, dunque, la volontà di continuare nel percorso di sensibilizzazione attivato…
CitaNO’ alla Droga non è stato un happening ma vuole essere un impegno educativo continuo. Per questo, le personalità coinvolte hanno evidenziato l’importanza di “camminare” insieme ai ragazzi. Un’indicazione che credo sia condivisa anche dai Vescovi italiani per quanto riguarda le attività di catechesi rivolte alle nuove generazioni. Ovvero la volontà di accompagnare i giovani nella loro formazione senza prediche sterili calate dall’alto delle proprie posizioni.

CitaNO’ alla Droga è l’esempio di un impegno educativo rivolto alla formazione dei giovani

La condivisione di esperienze personali è stato, dunque, uno “strumento” importante. Cosa la spinge a sostenere iniziative come quella appena conclusa?
Come genitore e come famiglia, il mio impegno è derivato da una situazione di dolore. Abbiamo cercato di reagire a tutto ciò con un impegno educativo che è stato la molla per le varie attività svolte, sia d’ambito civile che in termini di carità cristiana. La fede, infatti, può aiutare molto e, senza presunzione, sono convinto che ognuno, nel proprio piccolo, possa operare per la realizzazione di segni di speranza.

Alcuni incontri si sono svolti anche nel lungomare di Civitanova Marche
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