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Il Meic ricorda mons. Bianchi: «Una presenza semplice, discreta e mai invadente»

Il Movimento ecclesiale di impegno culturale (Meic), parte integrante della famiglia dell’Azione cattolica, si unisce nel dolore e nella preghiera a quanti piangono la scomparsa di monsignor Mansueto Bianchi, assistente ecclesiastico generale dell’Ac, tornato ieri alla casa del Padre.

La presidenza nazionale del Meic ha voluto affidare il proprio cordoglio e il ricordo di monsignor Bianchi alle parole del proprio assistente nazionale, don Giovanni Tangorra: «La morte di monsignor Bianchi colpisce al cuore: per il doloroso ricordo della sua lunga malattia e i benefici ricevuti dall’averlo potuto conoscere e apprezzare».

«Niente era retorico in lui e tutto passava attraverso il dono di una presenza semplice, discreta, mai invadente, fatta di sensibilità e di piccoli gesti, tanto che ricordarlo con affetto è spontaneo. Ricordiamo anche una grande capacità di ascolto, certamente appresa alla scuola della parola di Dio cui era particolarmente legato, e di cui è stato discepolo assiduo, ricevendone la grazia di “una parola franca per far conoscere il mistero del vangelo” (Ef 6,19)».

Conclude Tangorra: «Ha vissuto il suo sacerdozio in mezzo al popolo, e l’Azione Cattolica l’ha avuto come assistente sensibile in un tempo breve ma intenso; divenendo un punto di riferimento anche dal letto di un ospedale, da lui trasformato in un luogo del dono. Viene un tempo in cui cerchiamo dei testimoni: il Signore ci ha donato il vescovo Mansueto, e per questo la nostra speranza e le nostre preghiere esprimono anche la gratitudine».

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