Il rettore dell’Università di Macerata Luigi Lacchè a nome dell’intera comunità accademica e suo personale esprime grande cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Galli, docente emerito di psicologia generale e già prorettore dell’Ateneo, maestro di vita e di pensiero per intere generazioni di studenti. L’Università tutta, nel ricordare le profonde doti intellettuali e umane dello studioso, si unisce commossa al lutto della moglie Anna e delle figlie Lucia, Chiara e Grazia. La camera ardente è stata composta all’obitorio dell’Ospedale di Macerata. I funerali si svolgeranno domani sabato 10 settembre alle 15.30 nella Chiesa di Santa Croce.
Grande dolore da parte anche dei professori Michele Corsi, direttore del Dipartimento di Scienze della formazione, «ha rappresentato una parte importante della vita accademica e personale di molti di noi, e ora una memoria densa e significativa», nonché Andrzej Zuczkowski, Matilde Moroni Mozzi e Barbara Pojaghi, che furono tra i primi allievi di Galli. «Mi sono laureata con Giuseppe Galli nel 1971 – ricorda la professoressa Pojaghi -, allora ero una pioniera. L’incontro con la psicologia, con la psicologia della Gestalt, la psicologia di Kurt Lewin mi avevano preso in maniera totale. Dovrei scrivere un libro per documentare le tante cose che ho imparato dal lui, ma mi piace ricordare quelle che poi hanno segnato il mio modo di insegnare di fare ricerca e di relazionarmi con gli altri. Innanzitutto, la consapevolezza che ci vuole tempo ed umiltà per imparare, poi l’etica della ricerca e l’atteggiamento rispettoso nei confronti dell’altro, e infine la ricchezza e le potenzialità del lavoro di gruppo. Queste sono le cose che ho imparato mentre facevo la tesi con lui e poi quando ho iniziato a lavorare in Università. Sono ancor ora, che mi mancano pochi anni alla pensione e che ho ampliato i miei ambiti di studio e di interessi, gli elementi che guidano il mio essere docente, ricercatrice e persona».