Favorire la massima fruizione della collezione d’arte italiana del Novecento di Palazzo Ricci, che rappresenta una delle raccolte più pregevoli nel panorama nazionale tanto per la specificità quanto per gli artisti presenti, inserendo il Museo di proprietà della Fondazione Carima nella rete civica di Macerata Musei, allargando e valorizzando ulteriormente l’offerta culturale del patrimonio storico, architettonico, archeologico e artistico di Macerata che in questo modo potrà raggiungere livelli internazionali e consentire un salto di qualità nell’appeal per la città.

È questo, di fatto, l’obiettivo del contratto di comodato firmato sabato 8 ottobrecon cui la Fondazione Carima affida all’Amministrazione comunale di Macerata la gestione diretta del Museo Palazzo Ricci.

«E’ una giornata storica – ha affermato il primo cittadino di Macerata, Romano Carancini – perché grazie alla coesione tra le istituzioni investiamo sullo sviluppo del nostro territorio. Sei anni fa abbiamo scelto di investire sulla bellezza e su un progetto di sviluppo turistico. Credo che oggi questa firma sia il segnale più evidente che il lavoro di squadra è vincente. Ringrazio la presidente della Fondazione Rosaria Del Balzo Ruiti e il suo CdA perché hanno saputo sentire il desiderio della città».

Nella foto: la firma dell’atto tra il presidente della Fondazione Carima Rosaria del Balzo Ruiti e il sindaco Romano Carancini con cui la Fondazione Carima affida all’Amministrazione comunale di Macerata la gestione diretta del Museo Palazzo Ricci
Nella foto: la firma dell’atto tra il presidente della Fondazione Carima Rosaria del Balzo Ruiti e il sindaco Romano Carancini con cui la Fondazione Carima affida all’Amministrazione comunale di Macerata la gestione diretta del Museo Palazzo Ricci

L’Amministrazione comunale di Macerata prosegue nel percorso che negli ultimi anni l’ha vista investire sulla cultura per il welfare e lo sviluppo del territorio in un’ottica di rete capace di generare valore. Palazzo Ricci, infatti, andrà ad affiancarsi a Palazzo Buonaccorsi, Sferisterio, Teatro Lauro Rossi, Biblioteca Mozzi Borgetti, Torre civica con l’orologio planetario, l’Ecomuseo di Villa Ficana, area archeologica di Helvia Ricina: un patrimonio che ha segnato un accrescimento di interesse verso Macerata città d’arte e di conseguenza un aumento del turismo e dell’indotto economico.

«E’ un tassello importante di un progetto culturale forte su cui abbiamo lavorato: Macerata Musei è un sistema museale all’avanguardia dentro un distretto culturale che genera ricchezza, lavoro e welfare», ha affermato l’assessore comunale alla Cultura, Stefania Monteverde. «Con Macerata Musei – ha aggiunto – l’eccezionale collezione privata d’arte del Novecento di Palazzo Ricci diventa patrimonio comune. Adesso il prossimo impegno è rafforzare il sistema della promozione della città e dell’accoglienza turistica, una sfida che ci vede pronti e uniti».

«Esprimo la grande soddisfazione del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carima e mia personale – ha dichiarato quindi la presidente Rosaria Del Balzo Ruiti – per il raggiungimento di questo accordo con il Comune di Macerata. È una delle prime iniziative che, insieme al CdA, ho sposato credendo fortemente nella sua validità. Pertanto sono davvero felice di poter mettere questa straordinaria collezione a disposizione della collettività maceratese e non solo, rendendola così pienamente fruibile».

La firma appena posta rappresenta l’ultimo passo di un percorso iniziato nel 2013 e ufficializzato nel 2014 con la richiesta formale del Comune di inserire la struttura museale nel sistema integrato dei beni culturali maceratesi, ritenendo tale patrimonio di grande interesse turistico nonché rilevante per la promozione culturale della città, che venne accolta positivamente dal precedente Consiglio di Amministrazione della Fondazione Carima. L’attuale CdA della Fondazione Carima, presieduto da Rosaria Del Balzo Ruiti, ha condiviso e dato seguito a tale orientamento, che rientra nell’ambito della politica di sostegno alle istituzioni di riferimento del territorio attraverso modalità alternative rispetto alla tradizionale erogazione di contributi in denaro, come già avvenuto con la concessione di Palazzo Romani-Adami all’Università e di Palazzo Galeotti all’Accademia di Belle Arti.

Per la Fondazione Carima, dunque, il comodato in questione si configura come una vera e propria erogazione istituzionale, di risorse non economiche, finalizzata al perseguimento delle proprie finalità statutarie in campo artistico-culturale. A partire dal 2017 e per il prossimo quadriennio, Palazzo Ricci verrà dunque incluso nel circuito Macerata Musei, che ne garantirà l’apertura ed i servizi in forma continuata durante tutto l’arco dell’anno secondo modalità analoghe a quelle in uso presso la rete comunale. L’accordo prevede che il Comune assuma gli oneri dei servizi museali, mentre la Fondazione assume gli oneri della sicurezza. Sono condivise le spese delle utenze. Comune e Fondazione istituiscono un comitato paritetico per la programmazione delle iniziative di valorizzazione del patrimonio come mostre, eventi, prestiti.

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