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Mons. Brugnaro racconta i danni a Camerino

«Una situazione drammatica». A parlare al è monsignor Francesco Giovanni Brugnaro, vescovo di Camerino – San Severino Marche, nella cui diocesi rientrano Ussita e Castelsantangelo sul Nera, epicentro delle violente scosse di terremoto di ieri sera.

brugnaroIl presule riferisce aver trascorso la notte con 700 sfollati – tra studenti e residenti – nelle palestre dell’Università e del Comune. Tra i danni provocati dalle scosse, «è caduto il tetto della chiesa di san Filippo, il campanile di santa Maria in Via – già lesionato – è crollato, la cattedrale ha un’altra fessura, il palazzo vescovile è inagibile». Inoltre, «l’accesso alla città è difficoltoso, con una sola via percorribile e macerie da tante parti», le carceri sono state evacuate e i detenuti trasferiti a Rebibbia; danni pure al tribunale, mentre «gli studenti – riferisce il vescovo – sono in fuga».

L’anno accademico pare che subisca un’interruzione, per verificare la situazione delle strutture universitarie. Una situazione resa ancora più complessa, ieri sera e nella notte, a causa della «bomba d’acqua abbattutasi su questa zona, calda e con il cielo pieno di nuvole». Non si registrano vittime; «pare esserci solo un ferito lieve, un giovane che camminava vicino al campanile al momento del crollo». Evacuata – prosegue mons. Brugnaro – pure «la casa del clero, che si trova sopra l’arcivescovado», con i sacerdoti «portati giù in spalla, a peso», e trasferiti provvisoriamente a Le Calvie, dove si trovano le attrezzature del Centro universitario sportivo, con una palestra antisismica e dotata di servizi. Difficoltà notevoli per il terremoto – aggravate dal maltempo – pure a San Severino, Pievebovigliana, Muccia e altri centri piccoli, ma con qualche centinaio di abitanti, mentre «la Valnerina è difficilmente praticabile, per l’acqua e le frane».

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