Con immenso dispiacere stiamo assistendo in questi giorni, difficili per le nostre comunità duramente colpite, al lento ed inesorabile indebolimento di tanti edifici di culto che costituiscono memoria e testimonianza di fede e di religiosità di tante generazioni. Pensiamo all’Abbazia di Rambona, al Ss. Crocifisso di Treia, alla Cattedrale di S. Giuliano, alla chiesa delle Vergini di Macerata e agli altri luoghi che compongono, purtroppo, un lungo elenco.
Risale a ieri, lunedì 31 ottobre, il primo intervento di messa in sicurezza del campanile della chiesa di S. Ubaldo di Passo di Treia, con la rimozione della statua della Madonna Ausiliatrice, ma la situazione più critica è rappresentata dalla stessa chiesa che complessivamente, soprattutto nella parte più antica e nella facciata, presenta serie lesioni (leggi qui l’articolo).
L’edificio risale al terzo decennio del 1800. La sua costruzione fu decisa quando il nuovo tracciato della strada settempedana e l’incremento demografico resero decentrata ed insufficiente la chiesetta già esistente dedicata alla Vergine Annunziata e a s. Ubaldo Vescovo di Gubbio (†1160). Di questo tempio oggi non rimane più traccia dopo la realizzazione della circonvallazione. La nuova chiesa, opera dei muratori treiesi De Mattia, che avevano lavorato anche per il duomo di Treia, fu costruita poco lontano dalla precedente su un terreno di proprietà delle Monache di S. Benedetto di Treia e fu dedicata ugualmente alla Beata Vergine e al Santo Vescovo di Gubbio.
L’apertura solenne avvenne il 6 ottobre alla presenza del card. Nicolò Grimaldi, patrizio treiese, il quale, gran benefattore, oltre ad alcuni arredi fece dono anche del quadro della Madonna che oggi si venera nella chiesa del Ponte. In questa occasione non mancarono, come è tradizione, divertimenti popolari, illuminazione e fuochi d’artificio, fu una grande festa. Nel corso degli anni insieme alla chiesa di S. Ubaldo si allinearono lungo la strada settempedana le abitazioni che, con quelle già esistenti intorno alla torre medievale e all’antico ponte, formarono il centro originario di Passo di Treia, oggi sviluppato sia urbanisticamente, che demograficamente (leggi qui l’articolo).
Modifiche sostanziali alla struttura furono, invece, eseguite a partire dal 1949 per iniziativa del parroco don Enrico Pettinari: fu modificata la facciata, allineando i due corpi laterali, fu realizzato l’ampliamento dell’abside, trasformando così l’originaria pianta a croce greca. Alla fine degli anni Cinquanta fu ricostruita la canonica e successivamente la chiesa fu abbellita con vetrate policrome e con altari laterali di marmo. Dal 1999, alla vigilia del grande Giubileo, la chiesa non è stata più officiata a seguito della costruzione del nuovo complesso parrocchiale con il nuovo tempio intitolato alla Natività della Beata Vergine Maria nella parrocchia di S. Ubaldo. Dopo i restauri eseguiti nello scorso decennio, che hanno interessato in particolare il tetto, la chiesa è rimasta chiusa fino al 2012, quando, il 4 novembre, è stata autorizzata l’officiatura alla Chiesa ortodossa romena fino alla scossa del 24 agosto.