MarcheMedia

Dal Centro Giovanni Paolo II di Montorso un «Sì» concreto alla solidarietà

«Parla del volontariato. La risposta dei loretani e non, specialmente dei giovani che, a centinaia, si danno il cambio per dare una mano, è incredibile. Animazione, supporto psicologico, assistenza spirituale, turni incessanti con personale medico e paramedico: la “nostra” casa in questi giorni è davvero la casa di tutti…». Va di fretta, il direttore del Centro Giovanni Paolo II di Loreto, don Paolo Volpe, come è comprensibile che sia in queste settimane sconvolte dalla calamità del terremoto che, dal dramma, sta traducendo la sofferenza in operosità reale e solidale.

Il Centro di Montorso si è subito trasformato in un centro di accoglienza per le famiglie sfollate del territorio
Il Centro di Montorso si è subito trasformato in un centro di accoglienza per le famiglie sfollate del territorio

Il responsabile di Montorso mi scrive mentre è impegnato nella riunione di coordinamento, senza tuttavia smarrire l’indole disponibile e attenta che lo caratterizza. Il 30 ottobre, una data che è rimasta ormai impressa in modo indelebile negli animi di tutti gli abitanti delle Marche e in gran parte degli italiani, doveva essere “semplicemente” una domenica di festa per il Centro, essendo prevista per quel giorno l’apertura del nuovo Anno pastorale con un ospite d’eccezione, il cardinale Oscar Rodriguez Maradiaga (leggi Qui il servizio di presentazione dell’evento).

Il cardinale Maradiaga, a sinistra, assieme al direttore del Centro Giovanni Paolo II, don Paolo Volpe, e al suo vice, Marco Federici, sulla destra

Il sisma ha sconquassato la terra delle Marche abituata alla sua placida tranquillità, ha destabilizzato mura, piani e pensieri, ma di certo non ha impedito al Centro voluto dal Papa Santo di portare a termine il suo impegno e di aprire (anzi, “spalancare”!) ancora di più la propria vocazione all’accoglienza e all’ospitalità di quanti, dopo le violentissime scosse che hanno messo in ginocchio il centro del Paese in questo autunno così difficile, ora si trovano ad affrontare, con coraggio e dignità, la prova del disagio. E della privazione.

Come da programma, nella stessa, maledetta domenica, una buona, benedetta notizia: la costituzione ufficiale della Fondazione «Ecco la vostra casa». Una casa che «nessun terremoto può distruggere», racconta don Paolo. E’ la casa «della speranza, della fraternità, dell’accoglienza e dell’amore. Nella casa del “Sì” che ha cambiato la storia dell’uomo e del mondo, insieme al cardinal Maradiaga, qui è iniziato il nuovo Anno Pastorale. Nella storia di ogni uomo, che oggi vive il dolore e lo smarrimento per il terremoto, vogliamo esserci nel modo che più ci appartiene: essere, appunto, una casa per tutti!».

Continua, intanto, in questa fase emergenziale «in un rapporto di stima reciproca e di amicizia» la collaborazione con la Protezione Civile: il Centro, difatti, è divenuto immediatamente e e nel concreto «accoglienza dapprima ai bambini e alle mamme dell’Hotel House terrorizzati dal sisma e successivamente agli anziani e malati terremotati della nostra regione». Quella che si è subito attivata, spiega Volpe, è stata una «corsa di solidarietà, di servizio e di sostegno che rende la comunità col personale ed i volontari, gli operatori sanitari, le comunità parrocchiali della Prelatura di Loreto (meravigliosamente “capitanata” dai giovani), le Caritas di Loreto e Porto Recanati parte di un’unica, grande squadra, uniti insieme in questa partita contro l’avversario sisma».

«Stiamo sperimentando una vera corsa di solidarietà, di servizio e di sostegno – racconta il direttore del Centro Giovanni Paolo II – che rende la comunità col personale ed i volontari, gli operatori sanitari, le comunità parrocchiali della Prelatura di Loreto, le Caritas di Loreto e Porto Recanati parte di un’unica, grande squadra, uniti insieme in questa partita contro l’avversario sisma»

Circa le informazioni utili in questa fase di impegno a favore delle famiglie colpite del terremoto, per questioni che riguardano il volontariato, i referenti della zona loretana sono: Michele Scocchera (345 6211215) per il CGPII, Manuel Pace (333 6170819) per le parrocchie.

Questo l’elenco delle forniture alimentari e dei beni di prima necessità attualmente richiesti, da consegnare direttamente presso la sede di Montorso: semolino, formaggini, omogenizzati, biscotti, olio d’oliva, pasta (non all’uovo), zucchero, orzo, camomilla, patate, affettati, carne, scatolame (pelati, etc), sacchi immondizia, carta igienica, dentifricio, spazzolini, sapone, asciugacapelli. Con la richiesta di «attenersi rigorosamente alle indicazioni fornite», per agevolare al meglio questa esemplare e robusta rete di generosità, tanto forte quanto gli scossoni di Madre Terra.

Uno dei momenti più significativi della visita di Maradiaga a Loreto, con tappa “d’obbligo” alla Santa Casa e l’affidamento delle preghiere dei giovani al Sinodo 2018

Exit mobile version