La Prima Guerra Mondiale fu, per la fotografia, un momento storico fondamentale: segnò la nascita del fotogiornalismo e ben 600 reporter del Servizio Fotografico del Regio Esercito furono inviati, con circa 290 macchine fotografiche a disposizione, sui campi di battaglia per documentare l’evolversi del conflitto. Una documentazione che serviva sia per scopi militari e strategici sia per motivi di propaganda. Fra questi fotografi c’era anche il giovane maceratese Carlo Balelli, appena ventenne: a lui, al suo straordinario lavoro e a quello delle squadre fotografiche militari – che salivano in quota trascinando attrezzature pesantissime – e alla dignità con cui il popolo italiano affrontò quel terribile conflitto, intende rendere omaggio la mostra Obiettivo sul fronte ospitata presso l’Accademia Militare di Modena dal 8 dicembre al 31 gennaio.

immaginemostra_squadrafotografica«Molte volte si stava notti intere nelle stazioni fotografiche che avevamo allestito, aspettando che gli Austriaci sparassero con i loro cannoni. Quando iniziavano, allora era il momento buono per noi, si cercava di cogliere il punto esatto degli scoppi per capire dove erano dislocate le loro postazioni. Non abbiamo fatto altro che fotografare, e fotografare, per notti intere, mentre tutto intorno a noi piovevano bombe. E così fu per lo scoppio della mina sul Col di Lana, sul monte San Michele e sul Valderoa…». Così scriveva Balelli dal fronte, e in quelle parole – che accompagnano il visitatore lungo il percorso della Mostra – c’è tutta l’umanità di una generazione che pagò un prezzo altissimo in quel conflitto.

img-20161206-wa0006Dal 1914 al 1919, nel percorso cronologico ricostruito dalla Mostra ideata e curata da Emanuela Balelli, Nicola di Monte, Ivano Palmucci e Giuseppe Trivellini, si rivive la durissima quotidianità nelle trincee, si percepisce la solidarietà umana che nasce dalla condivisione di esperienze così terribili, si prova la stessa emozione che vivevano i soldati di fronte alla bellezza di paesaggi unici come solo le Dolomiti offrono, e si coglie il rispetto della persona che guidava Balelli nei suoi scatti…anche quando ritraevano i caduti, o i prigionieri austriaci. Contemporaneamente le 240 foto – selezionate tra oltre 20 mila esemplari conservati presso i Fondi della Biblioteca Comunale Mozzi-Borgetti di Macerata, della Biblioteca Statale di Macerata e della famiglia Balelli – mostrano in modo evidente l’evoluzione delle tecniche fotografiche utilizzate dai reporter al fronte.

img-20161206-wa0004I promotori: Accademia Militare di Modena e Anmig Modena. Nella prefazione al catalogo della Mostra il Comandante dell’Accademia Militare di Modena, Generale di Divisione Salvatore Camporeale, scrive: «La forza del soldato italiano emerge nitida da queste immagini, dove il coraggio è rappresentato anche dal vivere per anni in baracche arrampicate su dirupi, dall’utilizzo di aeroplani e aerostati in condizioni proibitive, così come dall’attenzione quasi ingenua dei soggetti di farsi fotografare con atteggiamenti sereni, talvolta sfrontati, altri baldanzosi; sempre fieri. Una conferma dei valori che la generazione dei nostri nonni ci ha tramandato e che sono vivificati quotidianamente in Accademia Militare». In queste parole si condensa la straordinarietà della Mostra e il perché della decisione dell’Accademia Militare di promuoverla e ospitarla, aprendo nuovamente il Palazzo Ducale al pubblico nel periodo natalizio e fino a fine gennaio e rendendo visitabile, oltre alla Mostra, la Sala della Grande Guerra del Museo Storico dell’Accademia Militare. Inoltre, all’interno delle sale mostra sarà possibile ammirare degli apparecchi fotografici, originali dell’epoca, messi a disposizione dal Museo del Cinema “A.Marmi” di Vignola.

baraccaUna scelta che nasce anche dalla condivisione con il Centro Studi Carlo Balelli per la Storia della Fotografia e con l’Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra di Modena, co-promotrice della Mostra, dell’importanza di tenere viva la memoria su ciò che è stato quel conflitto, sui 15 milioni di morti che ha causato, e stimolare la riflessione su un momento così cruciale della storia italiana e mondiale del Novecento. «Nel centenario della Grande Guerra, e anche della nostra fondazione (1917) – spiega Adriano Zavatti, Presidente Anmig Modena – stiamo promuovendo un mosaico di iniziative, fra cui questa Mostra, per portare avanti il compito che ci hanno lasciato i nostri soci “storici”: mantenere vivo il ricordo di quelle tragedie, affinché le giovani generazioni, alle quali l’Europa unita ha garantito 70 anni di pace e di benessere, non dimentichino. Ci auguriamo che anche questa Mostra contribuisca a consolidare la memoria del passato, a monito della follia della guerra».

Per info e prenotazioni: www.obiettivosulfronte.it.

La Mostra “OBIETTIVO SUL FRONTE Carlo Balelli fotografo nella Grande Guerra” sarà aperta da giovedì 8 dicembre 2016 a martedì 31 gennaio 2017. Ingresso libero.
Orari: Lunedì / venerdì 10.00 – 12.00 e 17.00 – 19.00; Sabato, domenica, festivi 10.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00; Sabato 24 – sabato 31 dicembre 10.00 – 12.00; Chiuso 25 dicembre – 1 gennaio.
In occasione della Mostra sarà possibile accedere alla sala della Grande Guerra del Museo Storico dell’Accademia Militare.

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