Un linguaggio comune per l’edilizia e l’urbanistica su tutto il territorio nazionale. È l’obiettivo del Regolamento edilizio tipo (Ret) approvato dalla Conferenza unificata Governo, Regioni, Enti locali per uniformare i parametri e i termini che caratterizzano la materia edilizia. Lo stesso parametro edilizio avrà l’identico significato tecnico sia se riferito a una previsione di un Comune del Nord o del Sud Italia. Le Regioni, entro 180 giorni dall’approvazione dell’intesa (avvenuta il 20 ottobre 2016), possono specificare e semplificare lo schema del Ret.

Le Marche, a questo scopo, hanno insediato ieri, 31 gennaio, un Tavolo tecnico per l’adozione del Ret, presieduto dal dirigente del servizio Urbanistica, Achille Bucci, al quale partecipano i soggetti pubblici competenti in materia edilizia (Province, Comuni, Ordini e Collegi professionali).

«La Regione vuole garantire il corretto passaggio dai regolamenti edilizi comunali alle definizione del nuovo Ret nazionale. Più semplice è il parametro, più univoca è l’applicazione della norma edilizia sul territorio», ha commentato la vice presidente Anna Casini, assessore all’Urbanistica, che ha partecipato all’insediamento del Tavolo.

Casini ha ricordato che «il terremoto ha sconvolto tutta la discussione urbanistica avviata nelle Marche per definire una nuova normativa regionale. Accanto ai temi tradizionali della riqualificazione urbana, della valorizzazione dei centri storici, dell’adeguamento sismico delle periferie, il sisma ha imposto quello della ricostruzione dell’anima dei paesi distrutti, dei borghi minori montani che connotano l’area appenninica. Occorre fare un passo avanti, alzare il livello della discussione che non può essere solo di tecnica edilizia. Il nuovo Ret rappresenta indubbiamente un passo in avanti fondamentale, perché promuove una visione diversa dell’edilizia e dell’urbanistica, dove lo snellimento burocratico non significa carenza di controlli, ma qualità del costruito, in quanto si parla tutti lo stesso linguaggio tecnico».

L’architetto Bucci, a sua volta, ha sottolineato come il Ret rappresenti l’occasione per «inserire indicazioni che non erano previste dalla normativa edilizia, ma introdotte, negli anni, dalla giurisprudenza consolidata».

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