In Africa ho incontrato la vita. Oggi andando a scuola e, come tutte le mattine, recitando in macchina il rosario, il pensiero ha avuto un piccolo moto di arresto di fronte alle parole dell’Angelo nel primo mistero della gioia. E per un instante ho pensato a come sarebbe bello iniziare ogni giorno proprio come Maria, con una voce calda e tenera che mi dice: «Salve Annamaria, piena di grazia, il Signore è con te». Credo che non servirebbe altro per sentire che in quel saluto c’è tutta la forza di una giornata che si riscopre fin dal suo sorgere piena di amore e di senso. «Ciao, io il Signore sono con te!». Non ci sarebbe più bisogno di cercare tante certezze se chi è Il Signore della vita e dell’istante sceglie di stare proprio oggi con te, accanto a te. Subito mi è balenato nel cuore e sulle labbra un salmo: «Il Signore è il mio pastore non manco di nulla…felicità e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita».

Cosa centra tutto questo con l’Africa e con la mia esperienza di sei mesi in questa terra? Potrei dire che è tutto racchiuso in queste due parole: «Felicità e grazia». E’ con queste parole di gratitudine che sono rientrata il 20 dicembre in Italia ed è con questa presenza di grazia che l’Africa mi ha mostrato ogni giorno la sua grande capacità di cantare il Dio della vita nonostante tutto, nonostante la povertà e l’ingiustizia, nonostante la sua terra viva costantemente il tradimento della storia, dei potenti di questa terra….forse anche il mio.

«Tutto è grazia» è l’espressione che ho sentito più spesso dalle labbra nere e carnose di donne e uomini incontrati. Per le strade di polvere e fango, di fogne aperte e immondizia, di bambini abbandonati e malnutriti, mentre il tuo piede fa fatica a procedere e il tuo sguardo resta impietrito perchè incapace di comprendere, chi ti viene incontro, grande o bambino, per prima cosa ti dona un saluto di Dio: «Salve, donna bianca, il Signore è con te». E improvvisamente tutto scompare, anche i tuoi dubbi e le tue paure, per sentire che in quel saluto c’è una presenza vera e c’è un tu che al di là della pelle nera e così diversa dalla tua, ti fa riconoscere immediatamente parte di una vita comune, di una terra, sporca, ma che si può calpestare insieme.

Questa è l’Africa che ho incontrato, una terra che sa cantare la vita perchè sa che la vita non gli appartiene ma è ogni giorno dono di un Dio che ama e non abbandona. E questo canto lo senti con le orecchie nei ritmi e nelle danze di ogni liturgia, ma soprattutto lo senti salire nel cuore mentre i sorrisi dei bambini che ti corrono incontro ti regalano pezzi di futuro. Mentre le mamme con la vita sulle spalle vendono al mercato prodotti della loro terra, sorridenti ad ogni moneta lasciata nelle loro mani. Mentre in una capanna di un villaggio senza acqua e senza speranza, una gracile donna anziana dal buio della sua stanza ti accoglie a braccia aperte ed è felice solo perchè sei lì a dirle esistiamo insieme. «Insieme».

Questo è il canto africano che stasera in questa bellissima cornice canora vorrei far arrivare a tutti voi. Africa è terra di vita perchè nella sua miseria profonda continua a credere in un insieme, perchè racconta ogni giorno che la forza della vita non è in ciò che abbiamo, nelle nostre sicurezze ma nel nostro saper camminare accanto, nel nostro saper restare dentro la vita anche nelle sue miserie. Ma insieme, a te, a me e a quel Dio che ogni giorno sogna di dire a te, a me, ad ogni uomo sulla terra: «Salve piena di grazia, io sono con te perchè felicità e grazia siano sempre compagne della tua vita».

Per continuare a sentire questo bel canto africano, se volete domenica 19 marzo alle 17, qui in parrocchia, ci sarà un momento di racconti e immagini dell’esperienza africana. E’ per me un modo per continuare a dire la parola “insieme” e per cantare la vita di tanti uomini, donne e bambini incontrati per la strada. Tutto è grazia.

La testimonianza è stata letta in occasione del concerto promosso il 4 febbraio nella parrocchia san Francesco, a Macerata, in occasione della 39^ Giornata nazionale per la Vita (leggi Qui il servizio, con i dati dell’attività svolta dal Cav locale). L’esperienza missionaria svolta è stata raccontata su Emmausonline attraverso il Diario dall’Africa (clicca per leggerne la prima “pagina”).

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