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«La Voce della buona notizia»: la Bcc risponde all’appello di papa Francesco

«Noi siamo una banca differente e abbiamo deciso di fare comunicazione in modo differente». Così Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, spiega l’idea che sta alla base del portale della Voce della buona notizia www.bcc-lavoce.it. Un progetto che risponde al recente appello lanciato da papa Francesco per la Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali (leggi qui il testo integrale e qui l’articolo) perché, come ricorda Scazzosi, «al richiamo del Santo Padre a “guardare il mondo attraverso gli occhiali della buona notizia”, abbiamo voluto dare spazio alla parte sana dell’Italia, a chi è fautore di cose belle».

Si tratta di iniziative che spesso rimangono all’ombra delle più clamorose news di cronaca nera: «Anche se lamentarsi è diventato uno sport nazionale – aggiunge Scazzosi -, sono tante, tantissime le persone che senza dire nulla e senza sbandierare quello che fanno si dedicano agli altri. La Voce parla di loro, di tutto quello che in Italia funziona. È il nostro modo di dire “grazie”, ma anche di fare conoscere quello che fanno, perché il loro impegno diventi virale, si diffonda, venga copiato, imitato, replicato».

La Voce della buona notizia è divenuto online l’11 aprile 2016, a seguito della scelta di trasformare il periodico cartaceo in sfogliabile digitale. Da allora è passato quasi un anno e persino Google ha premiato il progetto includendolo nelle sue news. I numeri generati sono buoni in sé e importanti per l’amplificazione garantita anche dai social network: le “impression” del periodo superano quota 2,5 milioni, il 50% delle quali si stima sia riferibile ad un pubblico locale. Risultati positivi non solo in termini di lettori (19.309 utenti unici in 10 mesi, con il 20% di loro che è diventato un lettore affezionato del portale online), ma anche di reputazione corporate e visibilità.

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