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Nel 1997 il terremoto lasciò sorprendentemente indenne la Domus Laetitiae di Frontignano, a Ussita. Un sospiro di sollievo strozzato, però, con tanto di interessi vent’anni dopo. Tra l’estate e l’autunno scorso, lo sciame sismico non ha stavolta risparmiato la struttura incastonata nel versante maceratese dei Monti Sibillini. Una storia interrotta raccontata da Robertino Dichiara, 47 anni, 26 dei quali passati come direttore della Domus Laetitiae e oggi responsabile, della Domus San Giuliano, casa di accoglienza della Diocesi di Macerata (ascolta l’audio completo).
Il futuro è, senza facili illusioni, a Macerata: «Si tratta di un lavoro differente da quello compiuto sui Sibillini – afferma Dichiara –, ma con un comune denominatore: l’ospitalità. Sono molte le sale a disposizione, così come sono numerose le realtà ecclesiali o laiche che si rivolgono alla struttura per incontri di preghiera e conferenze». Una “vocazione” che si traduce nella fede e nelle preghiere al patrono san Giuliano: «Buona parte del personale della Domus Laetitiae è impiegato con noi a Macerata e ciò rappresenta un segnale di speranza. Per tale ragione, una nuova cucina è stata destinata al vitto di quanti sono rimasti senza casa dopo il terremoto: circa 90 persone per 270 pasti giornalieri. Le potenzialità sono davvero tante – conclude Dichiara –, così come la volontà di offrire concretamente il nostro contributo».
http://www.emmausonline.it/2016/10/31/domus-laetitiae-il-crollo-e-i-macigni-sullanima/
http://www.emmausonline.it/2016/10/27/danni-ingenti-alle-domus-laetitiae-e-monte-bove-a-frontignano-di-ussita/