Si svolgerà giovedì 27 aprile il convegno di studio teologico-pastorale organizzato dall’Istituto Teologico Marchigiano sul tema «La fede e il sacramento del matrimonio». Introdurrà i lavori il preside dell’Itm, Enrico Brancozzi, cui seguiranno, introdotte dal professor Massimo Regini, le relazioni del professor Andrea Grillo, del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, e del professor Carlo Rocchetta, della Pontifica Università Gregoriana: ai docenti il compito di riflettere, rispettivamente, su «Fede e matrimonio: la teologia pastorale tra dogmatica e diritto canonico» e «Fede e sacramento delle nozze: per una sua recezione efficace».

A spiegare le finalità di questo appuntamento che inizierà alle 9.30 per concludersi alle 12.30 è lo stesso Istituto Teologico Marchigiano. «Il ripensamento del nesso fede-sacramento del matrimonio – si afferma, infatti, in una nota – è un tema cruciale nel panorama teologico ed ecclesiale contemporaneo. Non a caso, papa Francesco ha incentrato una riflessione su tali questioni nel suo ultimo intervento alla Rota Romana lo scorso 21 gennaio 2017. I giovani che chiedono il matrimonio appaiono motivati e spesso ben consapevoli della scelta che stanno per compiere, anche semplicemente per il motivo che essa non è più l’unica forma possibile di unione affettiva. Il fatto che oggi ci siano altri stili di convivenza civilmente e socialmente riconosciuti rende il matrimonio sacramentale una scelta esplicitamente voluta. La buona disposizione umana, però, sovente non è corrisposta da un’esperienza di fede matura. Sono numerosi i giovani per i quali, infatti, l’approssimarsi delle nozze costituisce l’occasione per incontrare di nuovo la fede da molto tempo relegata ai margini della loro vita. Questo, dunque, può rappresentare un tempo favorevole per rinnovare il proprio incontro con la persona di Gesù Cristo, con il messaggio del Vangelo e con la dottrina della Chiesa».

Inoltre, conclude il testo d’invito all’evento, «la premura della Chiesa nei confronti delle giovani coppie si è concretizzata da alcuni decenni in un itinerario di preparazione (il cosiddetto “corso per fidanzati”) mediante il quale accompagnare le coppie alla riscoperta della sacramentalità della loro unione». Con più di un interrogativo, tuttavia: «Si tratta di  un tentativo ancora adeguato? Eventualmente, in che modo allora le comunità cristiane possono essere aiutate e sostenute in questo compito? Come la teologia e il diritto possono intervenire efficacemente nel ripensare la pastorale? Quale impulso ha impresso l’esortazione postsinodale “Amoris laetitia” al matrimonio e alla famiglia?». Ecco dunque che, secondo gli intenti degli organizzatori, «questo convegno si propone come uno spazio di discussione e di riflessione offerto agli studenti e alle Chiese locali delle Marche per cogliere le sfide e le occasioni di grazia che il nostro tempo presenta».

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