Noi ragazzi del Progetto «Il mondo che vorrei» il 21 marzo 2017, in occasione della “XXII Giornata della Memoria e dell’Impegno”, organizzata da Libera, Associazioni contro le mafie, ci siamo recati a Grottammare per prendere parte ad alcuni momenti di riflessione e di approfondimento su tre tematiche principali: gioco d’azzardo e ludopatie, terremoto e speranza e beni confiscati alla mafia.
Da questi dati preoccupanti è chiaro che delle virtù e dei valori che caratterizzano il gioco e lo sport è rimasto ben poco, va quindi presa con forza una posizione volta a contrastare il dilagare di questo fenomeno ormai di massa. La legalizzazione poi ha portato a una incentivazione della dipendenza ma soprattutto un potenziamento delle lobby che mirano ad un lucro facile sulle spalle di soggetti fragili che a causa degli indebitamenti finiscono in situazioni davvero drammatiche.
Approfondendo il tema delle lobby, è stato evidenziato come risulta davvero difficile fermare questo treno in corsa. Ne è la prova schiacciante la bocciatura del disegno di legge presentato dal PD insieme al movimento 5 stelle riguardante l’abolizione delle pubblicità del gioco d’azzardo. L’impegno di slot mob invece, riguarda soprattutto l’educazione dei ragazzi all’uso responsabile dei soldi e promuove l’informazione per abbattere questo problema in tre obiettivi: svolgere prevenzione sul territorio per i ragazzi, bloccare il proliferare di nuovi esercizi commerciali ed infine spronare i commercianti a togliere le macchinette slot dai loro esercizi.
La conferenza si è conclusa con un messaggio importante: «se pensiamo che il problema non esiste abbiamo già fallito il nostro lavoro ma se combattiamo per la risoluzione del problema non solo ci mobilitiamo per questa causa ma per un mondo più bello!».
Il film è ambientato in Puglia e narra le numerose difficoltà per la nascita di una cooperativa agricola su un podere confiscato dallo Stato alla mafia locale. Il coraggio di chi si impegna a vivere con legalità sfidando l’omertà e la corruzione della gente del posto è al centro del film. L’attaccamento alla propria terra, al rispetto dei suoi tempi nella produzione, delle condizioni di lavoro degli operai sono un’alternativa ad una agricoltura di sfruttamento intensivo sia dei terreni che dei lavoratori. Nonostante i continui ostacoli alla creazione della cooperativa agricola, l’unione e la determinazione di tutti i soci sono stati indispensabili al raggiungimento dell’obiettivo, diventando un esempio di legalità per la popolazione locale.
Ogni anno Libera organizza “E!State Liberi”, campi estivi di impegno e di formazione dei beni confiscati alle mafie e riutilizzati socialmente. Migliaia di giovani scelgono ogni estate di fare questa esperienza, di essere protagonisti attivi e di volersi impegnare in azioni concrete, di responsabilità e di condivisione. Caratteristica fondamentale di questi campi estivi è l’approfondimento e lo studio del fenomeno mafioso tramite il confronto con i familiari delle vittime di mafia, le istituzioni e gli operatori delle cooperative sociali e delle associazioni che gestiscono i beni confiscati.
Senza dubbio questo evento è stato per noi un’occasione importante di formazione dove abbiamo scoperto quanto i temi che spesso affrontiamo nelle classi, durante le nostre attività, sono collegati al fenomeno delle mafie. Questa giornata oltre ad essere un interessante evento d’incontro tra varie realtà, è stata l’occasione per ricordare tutte le vittime morte a causa della mafia.