Una quotidiana battaglia contro abusi, bullismo, sicurezza in rete, minori scomparsi, emergenza terremoto e carcere: un’azione organizzata e corale messa in pratica da professionisti specializzati, e attiva anche grazie al prezioso supporto degli italiani.
Dopo l’udienza, il Pontefice ha incontrato personalmente il Professor Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile e Presidente dell’Associazione. Insieme a lui un volontario di “Bambini e Carcere”, il progetto condotto grazie alla collaborazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, attivo in 10 regioni e 15 città italiane. Ogni mese coinvolge mensilmente circa 500 bambini e ragazzi all’interno di 21 ludoteche allestite all’interno delle case penitenziarie.
L’obiettivo, reso possibile grazie al lavoro di oltre 250 volontari è quello di favorire il rapporto dei minori con i genitori detenuti attraverso attività ludico educative, in un contesto come la realtà carceraria spesso difficile da comprendere, soprattutto per un bambino. Il progetto si muove in due direzioni: la fase del “Nido” che consente ai bambini di trascorrere i primi anni (0-6) con la mamma in carcere in una situazione affettiva, logistica ed organizzativa a misura di bambino, e la “Ludoteca” per attenuare l’impatto con la dura realtà carceraria al momento del colloquio con il genitore detenuto.