A più di quaranta anni dall’entrata in vigore, i decreti delegati della scuola hanno bisogno di fare il tagliando soprattutto per quanto riguarda il rapporto tra responsabilità istituzionali e le responsabilità condivise. E nella giornata di domani, mercoledì 5 luglio, si svolgeranno due importanti eventi, uno è l’incontro del progetto Immìschiati a scuola sui decreti attuativi della Legge 107/2015 e l’altro è la prima riunione del gruppo di lavoro voluto dalla ministra Valeria Fedeli, tra l’altro, sulla partecipazione degli studenti e delle associazioni dei genitori.

Come ha spiegato la ministra nella lettera di saluto al tavolo occorrono «risposte concrete alle attuali istanze sociali riguardo alla promozione e alla valorizzazione della partecipazione attiva dei genitori». Modifiche che «dovranno risultare coerenti con le priorità individuate nella Buona Scuola dove si è inteso rafforzare sempre più il ruolo propositivo delle famiglie nella formulazione di proposte, nelle scelte di talune attività formative e in altri aspetti che riguardano i percorsi educativi. Oggi possiamo ben affermare che il protagonismo attivo delle famiglie è ormai un dato acquisito, essendo passati da una corresponsabilità educativa sancita ad una esercitata all’interno della scuola».

«Domani dunque si aprirà un cammino a doppio binario che coinvolge direttamente il Forum delle associazioni familiari e le associazioni dei genitori», spiega Maria Grazia Colombo, vicepresidente del Forum delle Famiglie. «Una giornata importante per quanto riguarda l’alleanza tra famiglia, scuola e società civile. L’obbiettivo è inventare un modo nuovo di lavorare insieme genitori, docenti e studenti dentro la scuola, non una scuola astratta ma quella scuola che ogni giorno viviamo in un dialogo educativo e didattico. «Scuola e famiglia quali luoghi e spazi da abitare per mettere in moto processi educativi anche in un dialogo operativo tra generazioni per creare forme nuove di presenza. Gli spazi a volte dividono mentre le relazioni in questo caso tra genitori e tra docenti costruiscono e fanno cadere posizioni contrapposte».

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