di Gabriele Pedicino *

L’estate è il tempo degli spettacoli, dei meeting, del riposo, dei grandi eventi! Lo prova per esempio il mio profilo Facebook dove, come non mai, arrivano inviti e segnalazioni di eventi.

Dalle sacre culinarie, alle gare sportive, dai congressi culturali ai ritiri spirituali, ce n’è per tutte le età e per tutti i gusti. L’estate d’altronde è il tempo per eccellenza delle vacanze, in cui prevale l’evasione e il vagare, nella quale è di casa lo straordinario!

Ma negli anni, soprattutto vedendo come a volte investono questo tempo i giovani, mi sono accorto che può essere anche un tempo pericoloso, un tempo sprecato!

Infatti, quando le vacanze diventano vacanze da noi stessi e da Dio, non possono mai essere un ricrearsi e ritrovarsi ma conducono spesso a smarrirsi. Sì, il tempo delle ferie può essere un autentico “evento”! Ma dobbiamo interrogarci a chi ne affidiamo l’organizzazione!

A chi affidiamo il nostro tempo? L’esperienza vissuta in questi anni a Tolentino con tanti ragazzi e giovani mi ha portato a ripetere loro e a ripetermi tante volte: a chi affidiamo il nostro tempo? Ma non basta creare o indicare il problema, bisogna anche trovare soluzioni. E la Chiesa, in questo tempo, si è prodigata per i giovani, e non solo, proponendo “spazi di tempo” in cui diventi possibile l’evento dell’incontro con Dio.

Parafrasando sant’Agostino con la sua celebre frase delle Confessioni potremmo dire che l’incontro con Dio è “l’evento della nostra vita”, perché Dio ci ha fatti per sé e il nostro cuore non ha quiete se non riposa in Lui! È Lui il riposo, è Lui la quiete, è Lui la nostra Vacanza! Così negli anni la Chiesa si è industriata a proporre campi scuola, settimane di spiritualità, pellegrinaggi.

Io personalmente da anni adotto la modalità del “M& M”: mare e meditazione. Propongo ai ragazzi una o più settimane in un luogo di mare, dove però le giornate vengono anche intervallate da momenti di catechesi, deserto e preghiera. Questo a riprova che il cristiano sa anche divertirsi, sa riposare, ma lo fa in Dio e senza mai dimenticare Dio; senza fare l’errore di perdere di vista l’origine e la meta di ciò che siamo.

Che grande errore quando viviamo le vacanze come distrazione da ciò che siamo! È una sventura quando ci dimentichiamo o vogliamo nascondere a noi stessi “di chi siamo” e così viviamo da smarriti e, vorrei anche dire, da “disconnessi”! Quanto ci si stanca, quando quello che facciamo e desideriamo non ha connessione con la realtà. Quando accade questo, anche le ferie meglio organizzate e costose non arrivano mai a donarci quel refrigerio del corpo dello spirito che ci promette Gesù quando ci invita nel Vangelo: «Venite, riposatevi un poco!».

C’è da augurarci allora una buona vacanza, da persone “ritrovate”! Bisogna saper organizzare il nostro tempo e soprattutto imparare a viverlo in Dio; allora non ci sarà più bisogno dello sballo perché la nostra vita sarà piena in Dio! Non dobbiamo privare le nuove generazioni del divertimento e del riposo, ma educarle all’autenticità di questa esperienza!
Una bella sfida! Ne siamo capaci?

* agostiniano

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