Il 19 agosto prossimo andrà in scena la ventitreesima edizione del Palio di San Giovanni Battista di Porto Recanati. «Una festa di comunità»: è questa che vuole essere nelle intenzioni degli organizzatori, così è stata più volte definita nel corso della presentazione svoltasi nei giorni scorsi nella località rivierasca. La parola d’ordine è “novità”: è nuovo il direttivo dell’Ente, guidato da Italo Canaletti, è nuovo il manifesto, elaborato dall’agenzia di comunicazione Pixel Lab, è nuovo il palio dipinto dall’artista milanese Francesco Angelini e svelato durante l’incontro con la stampa. Vi è raffigurato il Santo nell’atto di battezzare Gesù sulle rive del fiume Giordano, la cui acqua idealmente si mescola con il mare che bagna la città: l’icona troneggia protettiva su Porto Recanati, rappresentata dal suo lungomare e dalle lancette che ne ricordano lo stemma.
Un’edizione, questa del 2017, che ha una forte e rinnovata presenza sui social network. Circola da qualche giorno, con l’obiettivo di diventare virale, un video promozionale di 50 secondi firmato da Mario Pio D’Apote, che unisce innovazione e tradizione mostrando i quattro aspetti caratteristici dell’evento: la vestizione, la corsa, i quartieri e il pesce. La veste grafica della pagina Facebook è legata a doppio filo al manifesto, che ha al centro uno sgombro quale sintesi visiva del Palio, il “bottino” finale della disputa, e dove i colori rimandano ai sette quartieri, all’estate e a Porto Recanati.
L’appuntamento con la corsa è quindi per sabato 19 agosto, alle ore 22; prima, a partire dalle 21.15, per le strade cittadine si snoderà il corteo storico, intitolato “Com’erimi” (Come eravamo). Per coinvolgere i portorecanatesi nella rievocazione storica, è stata ideata una campagna – che viaggia anche in rete – caratterizzata dall’hashtag #iosfilo: «Il libro di Emilio Gardini “C’era ‘na ô” ci ha ispirato e guidato nell’individuazione di dieci figure della Porto Recanati dei primi del Novecento (la popolana, la purtannara, la lavandaia, la ricamatrice, gli uomini di mare, gli artieri, i contadini) che è semplice riprodurre, anche con il fai da te, e nei quali le donne, gli uomini e i bambini di oggi possono identificarsi – ha spiegato il vice presidente dell’Ente Palio Giulia Monaldi. Da qui – ha proseguito – vogliamo far partire un percorso al quale potranno collaborare, anche in vista del prossimo anno, tutte le associazioni e le realtà culturali cittadine per rappresentare tutti gli aspetti del nostro “ieri” e per dare al Palio uno spessore sempre più storico».
«Saranno pronte e presenti allo start le ciurme di tutti i quartieri, che hanno già cominciato gli allenamenti, così come sono iniziate le visite mediche per gli atleti», ha rassicurato il presidente Canaletti. «Il Palio è una festa per la città che dovremmo riuscire ad istituzionalizzare ancora di più, adeguandolo ai tempi e allo stesso tempo riportandolo ad antichi splendori – ha affermato il sindaco Mozzicafreddo nel suo intervento -. Quest’anno me lo aspetto più bello dei precedenti e mi aspetto che vada sempre meglio: è una sfida anche per il nuovo direttivo».
Ha auspicato la concomitanza tra la corsa delle ciurme e la festa del Patrono l’assessore Angelica Sabbatini, e sono arrivate conferme sul fatto che si sta lavorando perché ciò si concretizzi. « Ci siamo già confrontati con il direttivo dell’Ente – ha infatti sostenuto – sull’opportunità di avvicinare il più possibile la festa del Palio a quella del Santo di cui porta il nome, come avviene in altre realtà a noi vicine: è ovvio che quest’anno non è stato possibile, vedremo se lo sarà l’anno prossimo, ma penso che gli sforzi debbano andare in questa direzione».
Il Consigliere con delega ai rapporti con i quartieri Pina Citaroni è una veterana del Palio, essendo stata per anni presidente del quartiere Europa: «Il Palio ricorda ai giovani di oggi le nostre radici, che devono essere conosciute anche da chi non è portorecanatese per favorire l’integrazione». La manifestazione, oltre a quello del Comune di Porto Recanati e della Provincia di Macerata, ha l’altissimo patrocinio del Senato.