
La scuola dell’infanzia “Benedetto Costa” inaugurata oggi a Sarnano dal premier Paolo Gentiloni “ci racconta tante cose, due in particolare: la prima è che negli edifici pubblici, soprattutto le scuole, si può e di deve costruire in sicurezza” ha detto il presidente del Consiglio. “L’Italia è uno dei paesi più avanzati del mondo per qualità di materiali e tecnologie – ha aggiunto il premier -. Non abbiamo nulla da imparare da altri Paesi, dobbiamo applicare le nostre tecnologie nel territorio, non sono solo fantastici prodotti da esportazione”. Il secondo messaggio è che l’edificio scolastico “dal punto di vista energetico passa da una bolletta da 6.000 euro a zero”.
Ricostruita in tempi record dopo il terremoto, è “un esempio di Italia che funziona e che traduce le sue particolarità in straordinaria forza”. Ha aggiunto il premier “In Italia siamo affezionatissimi ai campanili, sono convinto che quando i campanili di abbracciato e lavorano per costruire, la solidarietà è straordinaria”.
Ad accogliere il presidente del Consiglio c’erano i presidenti delle Regioni Marche Luca Ceriscioli e Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, il Ministro Valeria Fedeli e particolarmente emozionato il sindaco Franco Ceregioli. “E’ un sogno che si avvera– ha detto il primo cittadino- perché’ dalle macerie della scuola andata distrutta si e ‘ricostruita quella nuova, simbolo di tutta l’area del sisma”.
“Questa struttura – ha sottolineato Ceriscioli – è un esempio perché’ è stata realizzata con tempi e modalità particolari ed è un esempio sul quale occorre misurare e confrontare la propria azione, visto che la scuola è il futuro della nostra comunita’. È’ una sorta di paradigma col quale confrontarci per la tecnologia all’avanguardia utilizzata, con un’elevata qualità dei materiali e di sostenibilità dell’ambiente. Tanti Comuni sono impegnati per la ricostruzione delle scuole grazie al piano delle opere approvato, strumento che segue tutto l’iter a partire dalla progettazione, approvazione del progetto sino ad arrivare alla gara d’appalto e poi alla realizzazione”.
La realizzazione del plesso scolastico è iniziata nel maggio scorso grazie una donazione della Regione Friuli Venezia Giulia ( colpito dal sisma 40 anni fa) e il concorso di soggetti pubblici e privati, che hanno provveduto a costruirlo ‘Chiavi in mano’. Per fare posto alla nuova scuola di mille metri quadrati di superficie, in grado di accogliere una novantina di bambini, ad alta efficienza energetica e in classe quarta di resistenza sismica, è stata demolita quella vecchia. Proprio per le sue notevoli caratteristiche costruttive è riconosciuto come edificio strategico di protezione civile e ospiterà il Centro operativo comunale.

A seguire la Serracchiani ha ricordato che “proprio oggi in Friuli ci fu la seconda scossa che piegava i friulani ma non li avrebbe spezzati e che provoco ‘quasi 1000 morti, oltre 2000 feriti, rase al suolo 45 comuni, 18mila case inagibili e 300 fabbriche distrutte, però a fatica abbiamo ricostruito come era e dove era. Abbiamo ricostruito a Sarnano la scuola grazie alla solidarietà e alle tante donazioni“.