Vernissage di successo per “Il pane nostro”, la mostra di Giorgio Mercuri agli ex Magazzini del sale che si potrà visitare fino al 6 gennaio 2018. L’allestimento è ispirato ai Fioretti di San Francesco che rappresentano uno dei capolavori della letteratura italiana in cui sono stati descritti una serie di episodi legati alla vita dell’assisiate. E il cap. XXXIII in cui si parla del “…il pane posto a mensa” è il motivo ispiratore della mostra di Giorgio Mercuri che ha voluto interpretato il tema del pane.

Le letture dell’attore urbinate Roberto Rossini hanno catalizzato l’attenzione del pubblico in sala, invitandoli a fare interventi. Amici e estimatori di Giorgio Mercuri, ma anche esperti d’arte hanno dialogato con il pittore senigalliese. Il rapporto tra pittura e interiorità, come recita il titolo, è stato anche alla proposta, da parte del curatore della mostra Andrea Carnevali, di alcuni passi significati tratti dalle opere di Ugo Betti, Libero Bigiaretti, Paolo Volponi, Franco Matacotta e Dolores Prato.

L’artista è uno degli esponenti del Colour field painting nella regione Marche. Egli, infatti, disegna oggetti che raccontano la storia agricola e sociale della sua terra d’origine. Grazie alla sua maestria, messa a punto negli anni, Mercuri riesce  a descrivere la campagna marchigiana nei diversi periodi dell’anno. Il pittore  affronta, inoltre, il tema del gioco e dell’intrattenimento per i bambini. L’argomento è sviluppato, attraverso l’immagine della giostra girevole attrezzata per lo svago. Le scene, che  hanno come soggetto il territorio marchigiano, sono emblematiche: chiunque potrebbe salire sul seggiolino e incominciare a girare. La composizione trova una giustificazione nelle esperienze dell’infanzia e nei ricordi di questo tipo di divertimento che era possibile vedere nelle piazze dei paesi nelle giornate di festa.

La mostra, dove sono esposte più di trenta opere, è un’occasione per confrontarsi con un’importante esperienza poetica della seconda metà degli anni Ottanta e dei primi anni  Novanta, Optical art  –  Colour field painting fonte tuttora di ispirazione per altri creativi che ritengono ancora vivo l’interesse per questa corrente espressiva. Le note critiche di Andrea Carnevali, curatore della mostra e Agostino Colli dell’Archivio Provinciale dei Cappuccini Lombardi illustrano il percorso espositivo e lo stile dell’artista che nel tempo è diventato sempre più evocativo e libero da vere e proprie regole accademiche.

L’evento, promosso dalla Fondazione Arca, è stato sostenuto da Federalberghi Marche, Rotary di Ancona e dall’Azienda Vinicola Angeli di Varano, mentre ha ottenuto il riconoscimento culturale dall’Assemblea Legislativa del Consiglio della Regione Marche, dal Comune di Ancona, dal Comune di Senigallia, dall’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. All’organizzazione della mostra hanno collaborato Francesca Pongetti, Alessandro Posanzini e Massimo Berti.

Info: orari – lunedì-venerdì 9-13.30; | martedì e giovedì 15-18.

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