Con il tavolo interforze per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, alla presenza del ministro dell’Interno Minniti, si conclude una giornata di paura per la città di Macerata, già provata in questi giorni dall’omicidio della 18enne Pamela Mastropietro.
Questa mattina poco dopo le 11 mentre veniva convalidato l’arresto del nigeriano Innocent Oseghale, accusato dell’omicidio e vilipendio di cadavere di Pamela Mastrpietro, per le vie di Macerata è scattato il panico con spari che da un’alfa 147 nera hanno ferito sei persone di colore in diverse zone. Colpiti luoghi differenti: Via dei velini, Bar King in piazza Garibaldi, corso Cairoli, la stazione, Casette Verdini a poche centinai di metri dal ritrovamento delle valigie con il coro massacrato di Pamela. La corsa folle del 28enne Luca Traini si è conclusa con l’arresto davanti al Monumento ai caduti, ha fatto il saluto fascista avvolto in un bandiera italiana.
In quei minuti interminabili la città di Macerata si è bloccata allertata dalla telefonata d’emergenza con la voce del sindaco di Macerata Carancini che diceva “uno squilibrato che spara sta girando per la città, siete pregati di restare in casa o a scuola e non uscire perché spara”.
“Fermare la spirale d’odio” ha detto il premier Gentiloni da Palazzo Chigi, “Giustizia non vendetta” ha ribadito il legale e zio di Pamela Mario Valerio Verni.