
Verranno presentati i risultati delle recenti ricerche archeologiche, degli interventi svolti dalla Soprintendenza a tutela del territorio, le stampe tridimensionali dei principali monumenti e l’app con il gioco che riguarda le antichità romane della città realizzati, in particolare, grazie al Progetto Dce coordinato da Unimc in collaborazione con lo spin off PlayMarche.
“Si tratta solo di un esempio – ha dichiarato il rettore Francesco Adornato – di quello che l’attività di ricerca e l’approfondimento sui temi di natura storico-archeologica possono portare alla crescita del territorio, se poniamo solide premesse umanistiche ai processi di gestione e valorizzazione”.
“Senza lo studio – ribadisce Carlo Pongetti, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici di Unimc – e l’approfondita conoscenza dei beni culturali, in questo caso archeologici, qualunque processo di tutela e valorizzazione risulta lacunoso ed inefficace”. “Le ricerche condotte a San Severino – aggiunge Roberto Perna, archeologo dell’Ateneo maceratese – ci hanno consentito di individuare strutture dedicate all’immagazzinamento della ceramica, di analizzare la distribuzione dei siti nel territorio, di indagare la città. Alcuni dei monumenti principali sono stati inquadrati in progetti di valorizzazione finalizzati alla crescita economica del territorio”.
“La valorizzazione del patrimonio culturale della nostra città è forse la più importante occasione e opportunità di crescita economica per la nostra e per tutte le comunità delle aree interne dalla provincia”, aggiunge il sindaco Rosa Piermattei. Per tale motivo, come specifica l’assessore Vanna Bianconi “è imprescindibile per il Comune di San Severino che la ricerca condotta dagli archeologi si realizzi anche in strumenti di divlugazione e valorizzazione, che potranno arricchire l’offerta del nostro Museo, che speriamo di riaprire al più presto, e coinvolgere i più giovani”.