Circa mille cantieri al lavoro, metà delle macerie raccolte, tutte le casette consegnate entro il 15 settembre, tutte le attività produttive che avevano fatto richiesta sono state delocalizzate. A due anni dalla prima scossa del sisma che ha sconvolto il sud delle Marche, il presidente della Regione Marche in una conferenza stampa insieme alla giunta ha illustrato il rendiconto delle attività in corso sia per la gestione dell’emergenza che della ricostruzione.
“Avevamo detto che questo sarebbe stato l’anno dei cantieri. Sono oltre mille quelli che sono partiti sono il segno che la ricostruzione è possibile – ha detto Ceriscioli – sul fronte dell’ emergenza finalmente assistiamo alla coda delle attività. Le Sae (soluzioni abitative di emergenza) sono state quasi tutte consegnate , 27 comunità su 28 si sono ricostituite e anche 166 piccole attività commerciali sono state ricollocate accanto alle Sae garantendo i servizi alle famiglie: segno che si sta ritornando a casa e comincia una nuova fase. Sul fronte delle macerie le Marche possono vantare un’ottima gestione di questo percorso virtuoso: oltre la metà sono state raccolte, da dicembre non sono più sulle strade ma solo da demolizione, il 99% è in avviato recupero e riutilizzato. L’Aquila per fare gli stessi numeri ci ha messo cinque anni. Adesso, gestita in larga parte la partita dell’emergenza, possiamo concentrarci sulla ricostruzione.
Dai sopralluoghi effettuati su 110.436 edifici, 47.748 sono risultati inagibili. Le perizie giurate effettuate che sono il primo step per dare avvio alla ricostruzione privata sono 21.405 e ne mancano ancora 7.460. le domande attese dagli Uffici della ricostruzione (USR) sono 38.500.
Per quanto riguarda lo stato delle pratiche presentate per la ricostruzione ad oggi sono 4.658 per un totale concesso di 138.617.039 milioni. 2.883 pratiche si riferiscono ai “danni lievi” dell’edilizia residenziale (per un importo concesso di 96.045.475 euro) , 396 ai “danni gravi” dell’edilizia residenziale (18.586.398 euro ), 98 alle attività produttive (2.139.323 euro) 1.219 alla delocalizzazione delle attività economiche (12.334.947 euro) e 62 al ripristino e ricostruzione immobili produttivi (9.510.895 euro).
Per quanto riguarda la spesa per l’emergenza sono 773,5 i milioni impiegati: 191 milioni per 38.349 persone in contributo di autonoma sistemazione da inizio sisma e 27.076 ad oggi; 255 milioni per le 1.930 sae di cui 1810 consegnate, 97 da consegnare entro il 24 agosto e 33 entro il 15 settembre; 56 milioni per gli alloggi invenduti, 76 milioni per gli alberghi che da inizio emergenza hanno ospitato 12.813 persone scese oggi a 1.187. Ammonta poi a 60 milioni il costo stimato per la gestione macerie a lavori ultimati; 26 milioni sono destinati invece ai contributi per le imprese e per i lavoratori, 27 milioni per le attività agricole e zootecniche (293 stalle, 191 fienili, 11 mapre); 12,5 milioni per la delocalizzazione delle attività produttive e 70 milioni per le messe in sicurezza.