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Giovani. Luigi Accattoli: «Sinodo importante ma non capito»

Sinodo importante ma non capito. Il Sinodo dei giovani è per me più importante di quelli sulla famiglia ma vedo con sorpresa che l’attenzione è minore. Deploro che la comunità cattolica si attivi solo in presenza di conflitti e non abbia avvertenza per la vita reale e ordinaria.

Le tre piaghe. Penso che le tre piaghe della Santa Chiesa siano oggi i giovani, la famiglia, la sequela totale. Ovvero la disponibilità a lasciare tutto per seguire il Signore. Ovvero le vocazioni di piena consacrazione. Ovvero i ministri (i servitori) a tempo pieno. Ma tra le piaghe, parlandone tra me, metto per prima quella dei giovani. Poi ho visto che il Papa partiva dalla famiglia e mi sono detto “era meglio partire dai giovani”. Poco dopo è venuto l’annuncio del Sinodo dei giovani e ho detto: va bene anche se arriva per secondo. E tra me vado rimuginando che per terzo dovrebbe arrivare la donazione di tutta la vita: vado cercando una formulazione semplice e comprensiva di questo argomento ma ancora non l’ho trovata.

Non c’è gara. Vedendo la gran disputa in vista dei Sinodi sulla famiglia, me ne rallegravo mentre tanti piangevano: vuol dire che c’è interesse, dicevo, c’è passione. C’è vita. E resto di quell’avviso, nonostante i dubia e la correctio. Ma oggi sono in penitenza per il fatto che il Sinodo dei giovani non pare smuova granché. Nella diretta su TV2000 porrò questa domanda: perché sui giovani non c’è gara?

Né famiglie né ministeri. Ritengo quella dei giovani una sfida più radicale, nel senso della radice che è nel terreno, rispetto a quelle della famiglia e dei ministeri: se i giovani fuggono dalla Chiesa, come stanno facendo; se già oggi e più domani non si sposano, dopodomani non ci saranno famiglie e anche i ministeri verranno meno. Chi ha parole di riscatto me le mandi.

A sostenere che la posta in gioco di questo Sinodo sia maggiore rispetto a quella degli ultimi due, oltre a me c’è un valente teologo e scrittore, Armando Matteo, che è stato assistente nazionale della Fuci dal 2005 al 2011 – e lì lo conobbi – che ha appena pubblicato da Piemme un libro intitolato: “Tutti giovani, nessun giovane. Le attese disattese della prima generazione incredula” (pp. 203, euro 17.50). Vedi a partire da pagina 58 lo svolgimento della tesi: “Questo Sinodo sui giovani è decisamente più importante dei due che lo hanno appena preceduto, dedicati alla realtà della famiglia”.

Ite et legite: annate a legge.

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