
Fra Tommaso da Tolentino
primo «ponte» col subcontinente indiano

Il primo “ponte” di evangelizzazione tra la comunità cristiana del Maceratese e l’India risale agli inizi del Trecento per opera di un missionario francescano di Tolentino, fra Tommaso, il quale – dopo essere stato missionario in Armenia – concluse la sua vita terrena nel 1321 con il martirio a Thana, una località a nord di Mumbai.
L’India non era la meta della sua opera missionaria, ma fu costretto a fermarsi sulla costa occidentale indiana durante un viaggio, con meta finale la Cina, che aveva intrapreso insieme a tre suoi confratelli, Giacomo da Padova, Pietro da Siena, Demetrio da Tifliz e al domenicano Giordano da Severac.
Tutti e cinque furono crudelmente uccisi per ordine di un capo musulmano locale. I loro corpi furono in seguito riesumati dal francescano Odorico da Pordenone e sepolti in Cina.
Nella cattedrale di San Catervo a Tolentino si conservano le reliquie ossee della testa di Tommaso, riportate in Italia nello stesso XIV secolo da un mercante pisano. Nel 1894, Leone XIII approvò il culto a fra Tommaso col titolo di beato.
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