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Amministratori locali Ac: Truffelli (presidente nazionale), «in un contesto di frattura siamo chiamati a tenere insieme la pluralità»

“Le procedure democratiche sono una risorsa importante per raggiungere decisioni rappresentative della sensibilità diffusa”: lo afferma Giovanni Grandi, professore di Filosofia morale all’Università di Padova, intervenuto questo pomeriggio nell’ultima sessione dell’incontro “Ac, comunità cristiana e politica” per amministratori locali soci di Azione cattolica. Al centro della sua relazione, il tema del discernimento per una comunità di laici matura. “Occorre garantire la qualità dell’analisi e della discussione, perché la convergenza numerica non può essere l’unico criterio a cui affidarsi. – puntualizza Grandi – Un preliminare è la capacità di ascolto di voci diverse dalla propria”.

Questi concetti risuonano anche nel contributo conclusivo del convegno, presentato da Matteo Truffelli, presidente nazionale di Ac, che afferma: “Come associazione, vogliamo essere aiutati da voi amministratori a comprendere la realtà nella sua complessità, nel passaggio dai principi alle scelte”. “In un tempo di enorme tensione nel Paese e nella Chiesa, in cui non c’è solo strumentalizzazione del fatto religioso ma anche una rivendicazione che alimenta le fratture, – prosegue Truffelli – ci viene chiesto di tenere insieme la pluralità, non per una riunificazione politica dei cattolici né per ritrovarci ‘su alcune questioni’, che non esauriscono i temi politici”. E conclude: “La vera sfida è coltivare il senso di una pluralità, anche ultra associativa, per creare vie e terreni comuni e ricostruire codici condivisi”

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