Dal 6 giugno fino al 27 giugno, a Palazzo Buonaccorsi di Macerata sarà possibile ammirare le opere scultoree della seconda edizione del Progetto “Mani che Parlano” in collaborazione con il centro di Ascolto e di prima Accoglienza, il Liceo Artistico Cantalamessa di Macerata e i Musei Civici a cui quest’anno si sono aggiunti i Servizi Sociali del Comune di Macerata, che hanno coinvolto sia i minori stranieri non accompagnati affidati alle Famiglie a Colori sia quelli ospitati dalla comunità educativa per minori “ Il Girasole”, dell’Associazione Piombini-Sensini Onlus di Macerata e l’Anffas.

Il progetto è iniziato a Dicembre 2018 a Palazzo Buonaccorsi con la “Caccia al Capolavoro”, una caccia al tesoro che ha permesso ai ragazzi coinvolti di conoscere la collezione del Museo e la mostra di Lorenzo Lotto in esposizione in quel periodo ai Musei Civici. Dopo essere stati divisi in quattro gruppi e aiutati da alcuni indizi, hanno dovuto ricercare un particolare di un’opera tra quelle presenti al Museo. I giovani vincitori della caccia al tesoro hanno potuto contare sul bottino vinto: fogli, matite, gomme da cancellare e temperamatite, utili per la realizzazione del progetto. Successivamente guidati dalla curatrice del Museo Giuliana Pascucci, hanno visitato i Musei.

Tutte le settimane successive i ragazzi, affiancati dai docenti Marco Bozzi, Marco Franchini e David Miliozzi, del Liceo Artistico Cantalamessa e da Leonardo Properzi, del Centro di Ascolto e di Prima Accoglienza, hanno lavorato a quattro e sei mani per ideare, abbozzare, scolpire e realizzare le sculture, utilizzando le mani come strumento di comunicazione e di dialogo per raggiungere un fine e un messaggio comune tra ragazzi con vissuti differenti.
Le attività del progetto hanno previsto diverse fasi propedeutiche, che hanno preceduto la realizzazione delle sculture, legate alla conoscenza del museo e alle tecniche di scrittura e di disegno.

Il docente di italiano L2 Leonardo Properzi spiega del progetto – “Mani che Parlano” è stato concepito per dare una risposta ad una delle conseguenze che la globalizzazione ha portato con sé, il fenomeno migratorio…L’altro è un essere umano come me, l’altro sono io, con cui costruisco il futuro: anziché lavarsi le mani e alzare le barriere contro le irritanti differenze e dissomiglianze, dobbiamo andare in cerca di occasioni di incontro ravvicinato e di contatto sempre più approfondito, sperando di arrivare in tal modo ad una fusione di orizzonti. È da qui che il progetto “Mani che Parlano“ ri-parte…si passa dal concetto di interculturalità a quello più ampio di inclusività. – Infatti quest’anno l’obiettivo è quello di favorire non solo l’integrazione ma anche l’inclusione, perché le diversità non devono essere marginalizzate ma accolte per rendere la società migliore.

I giovani scultori coinvolti sono: Lamine Diallo, Angelica Stronati, Sofia Bolelli, Elvis Boateng, Amady Mabaye, Gloria Gesueli, Souleymane Toure, Sara Iavarone, Kingsley Friday, Catalina Dumbravanu, Mohamed Belaid, Chiara Calamita, Pape Ndiouga Wade,Mame Alassane Samb, Valeria Montecchiari, Ndiaye Ousseynou, Siria Staffolani, Rasel Bapari, Priscilla Senigagliesi, Ibrahim Diallo, Gregorio Tulli, Giulia Palmieri, Gaia Balestra  e Antonio Fermanelli.

Il 27 giugno presso i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, la serata conclusiva della mostra, in cui sarà possibile assistere anche alla presentazione del saggio finale “Verso Shakespeare” del laboratorio teatrale incentrato sulla pedagogia dell’espressione, con la regia e drammaturgia di Fabiana Vivani. Gli attori sono giovani migranti accolti presso il Centro di Ascolto e di Prima Accoglienza e minori stranieri non accompagnati accolti presso la comunità per minori “Il Girasole” e le “Famiglie a Colori” del Comune di Macerata.

Verrà inoltre proiettato il video reality del progetto “Mani che Parlano” 2018/2019 realizzato a cura dell’indirizzo Audiovisivo e multimediale del Liceo Artistico con la supervisione del Professor Marco Bozzi.

Al termine della serata le opere scultoree realizzate saranno le protagoniste di una raccolta fondi destinata a progetti futuri legati ai temi principali del progetto: integrazione e inclusione. L’evento è aperto a tutta la cittadinanza con ingresso libero.

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