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Cattolici e politica: Ratti (Centro Studi Ac), «impegno per libertà, giustizia e rispetto della Costituzione»

“La libertà vera, vissuta, servita, difesa è sottolineatura della dignità dell’uomo e va prima di tutto vissuta, servita e difesa per gli altri”. Lo afferma Alberto Ratti, membro del Centro studi dell’Azione cattolica italiana, che ha tenuto una relazione al seminario su “I cattolici e la cura politica del bene comune”, apertosi ieri a Casa San Girolamo, a Spello (Pg). Nella cornice del monastero in cui Carlo Carretto ha vissuto gli ultimi anni della sua vita e dove è sepolto, oggi è affidato alla presidenza nazionale di Ac, Ratti ha ripercorso le fasi storiche del movimento cattolico, dalla Restaurazione post napoleonica alla Terza Repubblica, analizzando l’opera e l’impegno di personaggi come Pio IX e Rosmini, Sturzo e Toniolo, De Gasperi, La Pira e Moro, fino a Martinazzoli e al magistero di Benedetto XVI. Non è mancato il riferimento a realtà come Opera dei congressi, Fuci o Aca, definita quest’ultima “punto di forza del mondo cattolico ed espressione di un laicato fedele alle linee del magistero pontificio e nello stesso tempo autonomo nelle linee d’azione”. “Se negli ultimi decenni la presenza politica dei cattolici si è divisa tra cultura della presenza, della mediazione e del paradosso”, l’invito per l’oggi è a “uno sguardo lungo oltre gli ostacoli, profondo per discernere, alto e insieme ancorato alla terra”, ha affermato Ratti, “facendo propri i principi della Costituzione, per un’attività politica più equa, basata su libertà, solidarietà, giustizia, pace”.

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