Applausi nella sala del Consiglio comunale, in municipio a Urbisaglia, per la consegna alla cittadinanza di due pale d’altare – una raffigurante la Crocifissione e una che rappresenta la Madonna con Bambino tra gli angeli – provenienti dalla chiesa del SS.mo Crocifisso, al Convento, che, gravemente deteriorate, sono state restaurate grazie al contributo della Fondazione Carima.

Nulla di tutto ciò si sarebbe ottenuto senza l’azione martellante nei confronti dell’amministrazione comunale di alcuni affezionati frequentatori della chiesa, spalleggiati dal parroco don Marino Mogliani, non disposti a ad assistere inerti alla rovina irrimediabile delle due opere che decoravano la bella chiesa barocca, purtroppo gravemente lesionata dalle scosse del 2016.

Alla fine la soluzione positiva si è affacciata grazie alla sostanziosa donazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Macerata nell’ambito degli interventi finanziati con l’Art Bonus.

Asportate con grande precauzione dalla chiesa della frazione proprio nei giorni del terremoto, sono state accolte in un deposito comunale dove è iniziato il lungo processo di recupero condotto a termine dalla restauratrice Annamelia Torelli. L’intervento ha anche consentito di svelare la firma dell’autore della pala raffigurante la Madonna; si tratta dell’ascolano Nicola Monti (1736-1795).

Oggi le due opere sono state restituite alla comunità, anche se non è stato possibile ricollocarle nella loro sede naturale, in quanto per la chiesa del Convento, dopo la messa in sicurezza, non sono ancora iniziati i lavori di recupero post-sisma.

Finché questi non saranno completati, le pale resteranno esposte nella sala consiliare del Municipio.

Alla presentazione delle opere restaurate, oltre al sindaco Paolo Giubileo, all’assessore Cristina Arrà e alla restauratrice Annamelia Torelli, erano presenti il segretario generale della Fondazione Carima Gianni Fermanelli – originario di Urbisaglia – (i 4 raffigurati nell’immagine che apre l’articolo), lo storico locale Pino Ferranti cui si deve l’identificazione di Nicola Monti, il parroco don Marino Mogliani, numerosi consiglieri comunali e molti cittadini.

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