E’ iniziata da Villa Potenza e quartiere Pace la visita pastorale a Macerata del Vescovo Nazareno Marconi. E’ un momento di ascolto tra la gente e i territori. A Macerata la visita è suddivisa in più tappe è in corso nell’Unità pastorale 2.
Sindaco Carancini, come accoglie la città di Macerata questa prima tappa della visita pastorale ? E’ un appuntamento insolito che trasmette calore. Diciamo una visita inaspettata nella vita quotidiana delle persone. Un grande impegno per il Vescovo Marconi, direi un lavoro sussidiario alle attività dell’amministrazione comunale. Considero dunque questa visita un bel dono a tutti anche in vista del Natale.
Il vescovo Marconi effetuarà visite agli ammalati, ai giovani, alle scuole. Com’è il tessuto sociale di questa zona della città? Villa Potenza e la zona Pace sono tra i quartieri più popolari della città, ciascuno con una propria identità. Io credo sia difficile poter dire quale sia il termometro sociale delle situazioni che il Vescovo andrà a visitare. Debbo dire però che tra gli obiettivi amministrativi ci siamo dati anche il compito di far vivere al meglio le piccole comunità che fanno poi l’intera ciità e credo che sia la Pace sia Villa Potenza trovino una risposta positiva in questo.
La riqualificazione del Centro Fiere di Villa Potenza, con un investimento di 15 milioni di euro, non è assolutamente solo il recupero di un’area ma mette insieme una serie di effetti di grande valore sociale, del lavoro e direi anche di speranza per il futuro dell’intera vallata. Con questa operazione di rigenerazione per certi aspetti si rinnova quello che accadde 60 anni fa quando venne inaugurato il Centro Fiere che era il motore di un sistema agricolo dell’intera Vallata del Potenza. Entro gennaio verrà scelta l’azienda e i lavori partiranno nel 2020 subito dopo la Raci.
Il Teatro Romano è stato fin da subito oggetto della mia attenzione sono stato eletto con l’idea di portare al Teatro Romano un’attività culturale, lo Sferisterio, la musica il teatro. C’è una volontà di farlo vivere e valorizzare come luogo di attrazione tursitica. E’ infatti inserito tra i 12 luoghi della rete museale di Macerata. Tutto questo in una visone molto netta e chiara di questa amministrazione che ha voluto valorizzare il parco archeologico come luogo in simbiosi con la natura e in sinergia con i nuovi spazi che nasceranno (centro fiere e polo del rugby) e l’asta fluviale. Un’area naturalistica ideale che penso non esista in altri posti delle Marche.