
Il lavoro, la ricerca, la tecnologia che ogni giorno vengono sviluppati con impegno e passione all’interno di un’importante azienda maceratese conosciuta in tutto il mondo, sono diventati anche strumenti di integrazione sociale per molti giovani detenuti nel più tristemente famoso penitenziario di New York, quello di Rikers Island.
Con l’aiuto di una importante Fondazione statunitense, sostenuta da Howard Schultz, ex amministratore delegato della famosa catena di caffetterie Starbucks, all’interno del carcere newyorkese è sorta la “The Rikers Coffee Academy”, finalizzata a far apprendere ai detenuti – soprattutto giovani di colore – una professionalità come baristi e dare così loro una possibilità di lavoro appena avranno ultimato di scontare la pena.
In tutto questo virtuoso progetto di formazione e recupero sociale, che in questi giorni ha avuto una vasta notorietà grazie alla cronista del New York Times, Amy Chozich, figura l’azienda Simonelli Group di Belforte del Chienti. Le attrezzature con le quali all’interno del penitenziario si impara il mestiere di barista, infatti, sono state realizzate nello stabilimento marchigiano e fornite dalla concessionaria Simonelli per il Nord America.

Roberto Bresciani, amministratore della Nuova Distribution Usa, l’azienda fondata nei primi anni Novanta da suo padre Tommaso e da suo zio Remo nello Stato di Washington per la commercializzazione dei prodotti Simonelli in Usa e Canada, precisa che si tratta di macchine modello “Musica”. Macchine di dimensioni contenute, facili da usare, ma con caratteristiche tecniche di alta qualità professionale. L’ideale, quindi, per iniziare ad imparare come realizzare ottimi espressi e cappuccini, ma anche tutte le altre bevande a base di latte e caffè molto diffuse in America. Peraltro la Musica, progettata dal designer Carlo Viglino, è dotata di un sistema ergonomico per l’erogazione del vapore ed è già molto diffusa negli alberghi e nei B&B del Nord America.
Sotto la guida di alcuni baristi appositamente autorizzati dalla direzione del penitenziario, gli “allievi” del Rikers Coffee Academy “sfornano” continuamente caffè, cappuccini, latte macchiato, “flat white” (una novità nel panorama delle bevande a base di latte) per le centinaia di guardie carcerarie che spesso si “impegnano” ad accavallare i loro ordini con le più disparate varianti (caffè lungo, ristretto, cappuccino con più schiuma, poca schiuma, tiepido, bollente o altro ancora). Lo fanno a volte anche in maniera quasi esasperata, ma mai con spirito di vessazione verso i giovani detenuti. Il loro è solo un modo per abituarli ad essere veloci e preparati a soddisfare le richieste dei futuri clienti nelle affollate caffetterie di New York per non fare più ritorno a Rikers Island.