LA PAROLA DI OGGI
Dal vangelo secondo Matteo (9,14-15)
Allora gli si accostarono i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno.

PER MEDITARE
Quando Gesù si dona a noi nella preghiera, non è il momento di digiunare. Bisogna ricevere appieno il suo amore, lasciargli una libertà completa, sapendo che il regno di Dio può realizzarsi molto bene in noi in quel momento. Non ci lasceremo mai colmare troppo da una gioia che viene direttamente dalla presenza di Gesù. Ma colui che entra nell’intimità del cuore di Gesù, conosce anche sofferenze interiori: sofferenze per il suo peccato e per il peccato del mondo; prove, assilli, tentazioni e dispiacere profondo quando Gesù si nasconde, e non fa più percepire la sua presenza… La Chiesa sa che le nostre forze sono limitate, e che dobbiamo essere disponibili alle sofferenze più intime, più profonde, sono queste i digiuni più preziosi. È questo il motivo per cui essa ha ridotto i digiuni materiali che un tempo erano d’obbligo. Essa ne dispensa i vecchi, i malati: se il digiuno impedisce loro di pregare, se essi hanno appena la forza per restare vicino a Dio, che restino con lo Sposo è questo l’importante!

UNA STORIA PER PENSARE
Un uomo anziano si era ammalato gravemente. Il suo parroco andò a visitarlo in casa. Appena entrato nella stanza del malato, il parroco notò una sedia vuota, sistemata in una strana posizione, accanto al letto su cui riposava l’anziano e gli domandò a che cosa serviva. L’uomo gli rispose, sorridendo debolmente: «Immagino che ci sia Gesù seduto su quella sedia e prima che lei arrivasse gli stavo parlando… Per anni avevo trovato estremamente difficile la preghiera, finché un amico mi spiegò che la preghiera consiste nel parlare con Gesù. Così ora immagino Gesù seduto su una sedia di fronte a me e gli parlo e ascolto cosa mi dice in risposta. Da allora non ho più avuto difficoltà nel pregare». Qualche giorno dopo, la figlia dell’anziano signore si presentò in canonica per informare il parroco che suo padre era morto. Disse: «L’ho lasciato solo per un paio d’ore. Quando sono tornata nella stanza l’ho trovato morto con la testa appoggiata sulla sedia vuota che voleva sempre accanto al suo letto». Quel sant’uomo era morto con la testa sulle ginocchia di Gesù, pensò il parroco.

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