di Maria Chiara Biagioni
Anche a Parigi la solidarietà non si ferma in tempo di Covid-19 e fin dai primi giorni di restrizioni e quarantene decise dal governo, la Chiesa ha voluto non solo mantenere ma anche intensificare le sue azioni di solidarietà al servizio dei più poveri. In 1.500 volontari hanno risposto all’appello dell’arcivescovo Michel Aupetit a non chiudere il cuore in tempo di emergenza epidemia. Accoglienza dei senza fissa dimora nelle chiese, distribuzione alimentare, servizi a domicilio, aperture di alloggi per gli operatori sanitari, affiancamento ai migranti. È l’arcidiocesi parigina a fare il punto sulle iniziative messe in campo e coordinate dal “Vicariato diocesano per la solidarietà”. L’iniziativa “Inverno solidale”, che prevedeva l’apertura delle Chiese durante la notte per assicurare un posto caldo ai poveri, in questo periodo di isolamento forzato ha preso una nuova direzione e più 70 persone sono attualmente confinate in una ventina di parrocchie di Parigi, giorno e notte, con i preti.
Numerose sono poi le azioni che si stanno realizzando come l’apertura di negozi di alimentari solidali gestiti dalla San Vincenzo de’ Paoli per individui e famiglie in precarietà; la consegna a domicilio di prodotti essenziali da parte di Secours Catholique; la creazione di equipe sanitarie mobili per persone vulnerabili e a rischio Covid. Ci sono anche parrocchie che garantiscono ai senza fissa dimora vestiti puliti e caldi nonché servizio di deposito. È stato lanciato un appello dall’arcidiocesi perché si trovino appartamenti liberi nelle vicinanza dell’Ospedale pubblico di Parigi, Aphp, per ospitare il personale sanitario e molti volontari hanno dato disponibilità Proseguono infine tutte le iniziative a sostegno dei migranti come corsi di francese ovviamente a distanza e accompagnamento spirituale per coloro che lo desiderano.