Un sito curato dalla ong britannica Overseas developement institute raccoglie storie e notizie nei cinque continenti di migranti che si stanno mettendo in gioco per rispondere alla emergenza Covid nel mondo. Dall’Europa ci sono 32 racconti, nell’ambito della sanità, dell’accoglienza, della filiera agricola. Della Spagna si riporta, ad esempio, la notizia del permesso accordato a oltre duemila medici, immigrati dal Venezuela ma non ancora in regola con il riconoscimento dei titoli, di poter esercitare la professione durante l’emergenza (vicende simili si sono registrate in Irlanda, Germania, Francia). A Odemira, in Portogallo, invece la città che vive di agricoltura e di lavoratori stagionali, ha preparato strutture per l’accoglienza dei lavoratori in edifici quali palestre e centri ricreativi conformi alle norme anti trasmissione Covid per non rischiare di perdere i raccolti senza la mano d’opera immigrata. A marzo il governo portoghese aveva infatti regolarizzato con permesso di soggiorno temporaneo tutti i migranti in grado di dimostrare di aver fatto richiesta di asilo o di permesso di soggiorno o di lavoro. La storia messa in evidenza dall’Italia è quella di Barikamà, cooperativa sociale alle porte di Roma creata da immigrati sfruttati a Rosarno, che oggi producono frutta e verdura, accolgono disabili e in questa fase offrono servizio a domicilio agli acquirenti. Il sito: https://www.odi.org/migrant-key-workers-covid-19/

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