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Messa crismale: card. Sepe (Napoli), “i sacerdoti siano amici e compagni di viaggio del popolo di Dio”

di Gigliola Alfaro

“Conosco il vostro spirito di servizio, il vostro ardore sacerdotale, la vostra donazione totale ai fratelli. Non perdete mai il vostro fervore spirituale; conservate sempre la dolce e confortante gioia di essere sacerdoti. Di fronte alle angustie e alle speranze del mondo attuale, non sentitevi mai tristi e scoraggiati, ma siate ministri del Vangelo, irradiate fiducia e fervore, avendo per primi ricevuto in voi la gioia di Cristo”. Con queste parole, ieri sera, il card. Crescenzio Sepe, si è rivolto ai sacerdoti, durante la Messa crismale celebrata in cattedrale, che era stata rimandata durante la Settimana santa per l’emergenza da Covid-19.
“Accettate di mettere in gioco, ogni giorno, la vostra vita affinché il Regno sia annunziato e la Chiesa sia impiantata nel cuore del mondo. Siate fermi e coraggiosi di fronte alle difficoltà; siate presbiteri pieni di amore e di misericordia soprattutto verso i più poveri di questa nostra terra benedetta in questo momento particolarmente delicato e difficile”, l’esortazione del porporato, che ha aggiunto: “Prendetevi cura con amore e passione del gregge a voi affidato e uscite per andare in cerca dei più lontani e abbandonati; siate servitori umili e attenti alle necessità degli emarginati; promotori della carità e della cultura della solidarietà, pronti ad andare per le strade delle nostre città e nelle diverse periferie della vita di tanti nostri fratelli e sorelle, riconoscendo in ogni persona la dignità di figli di Dio a imitazione del Signore Gesù che si è fatto vicino e compagno di tutti con la sua misericordia”.
E ha concluso: “Siate missionari ardenti, mossi solo dalla carità pastorale verso tutti; vivete con sincerità e gioia la comunione col vescovo, con i confratelli presbiteri, con i diaconi, con i religiosi e le religiose, con i fratelli laici. Come ‘guide guidate’ da Cristo e dalla Chiesa, siate servitori del vostro gregge, facendovi amici e compagni di viaggio del popolo santo di Dio nel suo difficile peregrinare verso la Pasqua eterna”.

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