di Filippo Passantino

“Sono soltanto due i Pontefici che hanno avuto l’appellativo di ‘magno’ nella storia della Chiesa: Leone I e Gregorio I. A queste due grandissime figure del passato, oggi, si può accostare un Papa dei nostri tempi: Giovanni Paolo II”. Lo scrive l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, nell’articolo “inaugurale” della rubrica “Il pane e la Grazia. Dialoghi, incontri, riflessioni” curata dallo stesso porporato sulle colonne del settimanale cattolico “La Voce”. “Nell’arco di 26 anni quel Pontefice venuto da lontano ha cambiato radicalmente il modo di guardare alla Chiesa e al cristianesimo. La sua elezione inattesa – evidenzia nella sua riflessione il presidente della Cei – è stata un’autentica irruzione dello Spirito Santo nella vita degli uomini e il suo lungo pontificato ha rappresentato una risposta alla crisi profonda che aveva investito la Chiesa universale”.
Osservando che “molti studiosi hanno anche sottolineato il carattere politico di questo pontificato”, il card. Bassetti ribadisce che “Papa Wojtyla con le sole armi della fede ha contribuito alla caduta dei regimi comunisti in Europa orientale e in Unione Sovietica”. “Come Leone Magno e Gregorio Magno, che hanno fermato la violenza distruttrice degli Unni e dei Longobardi, anche Giovanni Paolo II ha sbarrato la strada al comunismo senza spargimento di sangue”. Nelle parole del presidente della Cei, però, la consapevolezza che “la grandezza di questo papato non è riassumibile soltanto nella dimensione politica”. “La grandezza di Giovanni Paolo II risiede, infatti, nell’aver portato la Chiesa nel terzo millennio superando le burrasche della storia, dando una testimonianza eroica del cristianesimo e tracciando la strada del XXI secolo. Il Papa polacco, di fatto, ha segnato un passaggio d’epoca. E tutti i temi toccati nel suo pontificato sono ancora oggi alla base della vita cristiana”. Un riferimento alla centralità della misericordia che “è stata poi sviluppata in modo originale da Francesco”. Infine, il cardinale considera Giovanni Paolo II “un uomo di Dio, un uomo di preghiera e un grande evangelizzatore”.

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