“Ferma condanna” da parte dell’Unione europea, per bocca dell’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, alla richiesta del Venezuela, il 29 giugno, che Isabel Brilhante Pedrosa, capo delegazione dell’Ue nel Paese, vada via entro 72 ore. L’Ue “deplora profondamente l’ulteriore isolamento internazionale che ne deriverà” e chiede “che questa decisione venga annullata”. “La profonda crisi politica e socio-economica che sta vivendo il Venezuela può essere affrontata solo attraverso una soluzione pacifica e negoziata tra i venezuelani”, scrive Borrell, una soluzione che preveda “elezioni credibili, il riconoscimento e il rispetto del ruolo e dell’indipendenza di tutte le istituzioni elette democraticamente, in particolare l’Assemblea nazionale, il rilascio di tutti i prigionieri politici e il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. L’Ue non smetterà di impegnarsi per sostenere il popolo venezuelano attraverso l’assistenza umanitaria e per “risolvere la crisi politica”. L’annuncio dell’espulsione è arrivato dopo che il Consiglio dell’Ue ha deciso, il 29 giugno, di aggiungere 11 funzionari di spicco del Venezuela all’elenco delle persone soggette a misure restrittive “a causa del loro ruolo in atti e decisioni che compromettono la democrazia e lo Stato di diritto in Venezuela”. Ora sono in tutto 36 le persone soggette a sanzioni Ue in Venezuela.

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