di M.Michela Nicolais

Il 60% degli incendi è di origine dolosa e per far rinascere i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno almeno 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. È quanto stima la Coldiretti in relazione ai violenti incendio che stanno devastano in Italia centinaia di ettari di foreste, macchia mediterranea e parchi naturali distrutti dall’Abruzzo alla Sardegna, dalla Puglia alla Sicilia “con conseguenze drammatiche in termini ambientali ed economici”. Una “situazione angosciante che l’Italia è costretta ad affrontare – evidenzia la Coldiretti – perché è mancata l’opera di prevenzione, sorveglianza e soprattutto di educazione ambientale sul valore inestimabile di un patrimonio determinate per la biodiversità e per la stabilità idrogeologica del territorio”. “Nelle foreste bruciate – sottolinea Coldiretti – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna, dei tartufi e dei piccoli frutti, ma anche quelle di natura hobbistica come i funghi che coinvolgono decine di migliaia di appassionati”. Il caldo africano e la siccità aiutano i piromani in un 2020 che – sottolinea ancora Coldiretti – si classifica come il secondo semestre più torrido dal 1800 con temperature superiori di 1,1 gradi rispetto alla media per un paese come l’Italia dove più di 1/3 della superficie nazionale è coperta da boschi per un totale di 10,9 milioni di ettari.

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