Il tempo quaresimale ha uno sfondo biblico che lo caratterizza: i quaranta giorni della Quaresima evocano i 40 anni dell’esodo di Israele nel deserto del Sinai verso la terra promessa, i 40 giorni di Elia nello stesso deserto verso il monte Oreb ed infine i 40 giorni di Gesù nel deserto di Giuda verso l’inizio della sua vita pubblica.

Tre episodi genericamente definibili di esodo, con tre elementi sempre presenti: il numero quaranta che evoca gli anni per diventare adulto, maturo, responsabile di sé e degli altri. Quaranta è quindi simbolo di un tempo di maturazione. Il tema del deserto che significa prova, lavoro su di sé per vincere le sfide della vita. Ed infine il tema del cammino verso un luogo nuovo ed un tempo nuovo, verso un modo nuovo di stare al mondo e di stare con Dio: non più schiavi, impauriti, minacciati, ma liberi e costruttori della nuova convivenza civile.

Lo schema esodico di questi racconti indica un percorso chiaro: dalla terra d’esilio alla propria terra. L’esodo sarebbe perciò un ritorno a casa. È questo un tema narrativo presente in tutta la cultura antica a partire dall’Odissea: il ritorno avventuroso di Ulisse ad Itaca, la sua casa, come simbolo dell’intero cammino dalla vita umana. Per certi versi anche la Divina Commedia, così spesso evocata in questo anno del centenario di Dante, è la storia del ritorno a casa del suo autore che si era smarrito «nel mezzo del cammin di nostra vita». Dante, un po’ contorto e misterioso come tutti i toscani, per tornare a casa l’ha presa un po’ lunga… passando per inferno, purgatorio e paradiso.

Di fatto la vita con i suoi errori ed i suoi percorsi tortuosi ci porta lontano da casa. Lo narra anche la parabola del figliol prodigo. Quando uno “rientra in sé stesso” e prende coscienza dell’errore, la cosa più saggia da fare è ritornare, rimettere le cose a posto. C’è uno schema chiaro nella vita, che va restaurato tornando indietro. Anche la Quaresima sembrerebbe perciò un semplice tornare indietro, alla vita di prima, alla vita prima che il peccato la rovinasse? Un tema che oggi potrebbe essere molto attraente: chi non spera e non attende ardentemente che tutto torni come prima, che la pandemia si risolva con un semplice colpo di spugna.

Se però leggiamo attentamente la Bibbia, l’esodo è certo un tornare a casa, ma per costruire una novità: la prima Gerusalemme. Anche Elia torna al Sinai e da qui in Israele, ma per dare inizio ad una nuova storia, con nuovi re da nominare e nuovi profeti da consacrare. Il popolo ebraico torna in patria dopo l’esilio a Babilonia, ma per costruire una nuova e più bella Gerusalemme, con un tempio ancora più grande. E anche Gesù torna a Nazareth dopo il deserto, ma per dare inizio in quella terra della sua infanzia all’annuncio della novità evangelica. Infine anche il figlio prodigo torna a casa, ma per vivere col Padre in modo nuovo e più vero e giusto. La storia, nella Bibbia, non torna mai semplicemente indietro!

Il cammino con Dio dei singoli e dell’umanità è sempre di maturazione e crescita, come simboleggia il numero 40. Le prove e gli errori del passato, rappresentati dal deserto e dalle sue tentazioni, non vengono solo cancellati, ma sono occasione di maturazione di un amore nuovo e più vero. La liberazione dal male, a partire da quello che abbiamo dentro di noi, non è per fare quello che si vuole, ma per costruire una convivenza, una comunione più intensa a vera con gli uomini (la nuova Gerusalemme) e con Dio (il nuovo tempio).

Una Quaresima da vivere una seconda volta in tempo di pandemia deve perciò misurarsi con questa immagine complessa e stimolante di un cammino di ritorno a casa, ma con un nuovo stile di vita. È questo un tema di meditazione che tocca non solo i singoli, ma tutta la comunità diocesana e che è giusto nutrire di silenzio, di ascolto e di preghiera.

Ogni anno scrivo un libretto, che viene stampato e diffuso nelle parrocchie per sostenere il cammino spirituale della quaresima. In questo tempo di internet e cellulari super tecnologici, il Libretto della quaresima 2021 verrà invece diffuso solo in formato elettronico. Lo si potrà scaricare integralmente in formato PDF qui e leggerlo o stamparlo in proprio.

Oppure lo si potrà leggere ogni giorno nel sito diocesano o su questo sito dove ogni giorno la riflessione sarà online dalle ore 6. Quest’anno è dedicato alla preghiera dei salmi, una preghiera bellissima, che si può fare da soli, ma anche insieme, come fanno i monaci. Ogni giorno sarà proposta la meditazione di un salmo, commentato con una sintesi delle Catechesi del mercoledì che san Giovanni Paolo II dedicò proprio alla spiegazione dei salmi. È un piccolo aiuto per compiere un cammino spirituale in questa quaresima, che ci faccia davvero maturare nel bene rendendoci capaci di camminare verso il futuro.

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